Lara Comi, l’ascesa e la caduta: storia dell’eurodeputata che stregò Silvio Berlusconi

Partita dalla gavetta sul territorio, ha scalato le posizioni in Forza Italia: i guai giudiziari ne hanno frenato la carriera, proprio negli anni in cui le quasi coetanee Meloni e Schlein dominano le scena politica

Lara Comi alza gli occhi al cielo: l'eurodeputata azzurra è entrata in politica a 19 anni

Lara Comi alza gli occhi al cielo: l'eurodeputata azzurra è entrata in politica a 19 anni

Milano, 2 ottobre 2023 – La traiettoria sembra già quella di una meteora, soprattutto dopo la condanna di oggi. Eppure Lara Comi, 40 anni compiuti quest’inverno, ha un’età che nella politica italiana, oggi meno gerontocratica rispetto al passato, le consentirebbe di essere nel pieno della parabola ascendente. Soprattutto oggi che due quasi coetanee come Giorgia Meloni (46enne) ed Elly Schlein (38enne) occupano i posti di maggior rilievo nella dialettica partitica tricolore, presidente del consiglio e leader della principale formazione di opposizione. 

Per carità, Comi può contare ancora sul seggio di europarlamentare, conquistato ai “ripescaggi”, quando nel 2022 Silvio Berlusconi lasciò il posto a Strasburgo, avendo optato per un posto al Senato. Quella continentale, però, pare una ridotta ben lontana dalla ribalta a cui l’enfant prodige di Forza Italia sembrava destinata solo qualche anno fa, quando impazzava sulle reti tv, chiamata a rappresentare il volto fresco della schiera berlusconiana.

Ora è arrivata anche la condanna – seppure in primo grado – per una vicenda opaca di presunte tangenti e truffe proprio ai danni dell’Unione Europea, ovvero l’organismo di cui un eurodeputato dovrebbe essere portabandiera. Questa sentenza sarà la definitiva pietra tombale sulla carriera politica di Comi? Oppure l’ex pupilla (una delle tante, va detto) di Berlusconi saprà risollevarsi, facendo leva sulla grinta che, di certo, non le ha mai fatto difetto?

Gli esordi

Studi di Economia, tesi sul Milan – squadra di cui è tifosissima – un impiego alla Giochi Preziosi, Lara Comi si rivela al mondo della politica all’inizio di questo secolo. Giovanissima è portavoce di Forza Italia nella sua Saronno. In quel periodo si lega politicamente a Mariastella Gelmini, ex fedelissima di Silvio Berlusconi, oggi approdata nel porto centrista di Azione. 

Diventa assistente del futuro ministro dell’Istruzione e si fa notare per il suo attivismo, oltre che per la capacità di navigare fra le numerosi “correnti” che all’epoca animano il dibattito interno di Forza Italia, senza mai farsi arruolare – almeno in toto – da alcun gruppo. 

La scalata

L’ascesa è impetuosa. Nel 2009, a 26 anni, viene eletta all’europarlamento con 63.158 preferenze. Un pacchetto di voti che le permette di evitare – se mai ce ne fosse stato il bisogno – la polemica sulle "veline-candidate" che agitate le acque nell’allora Pdl (chi se lo ricorda? Era il soggetto nato dalla fusione a freddo fra Forza Italia, An e altri soggetti minori del centrodestra).

Un paio d’anni dopo viene nominata coordinatrice provinciale del Pdl: viene scelta nel nome del compromesso fra le anime che si danno battaglia all’interno del partito. È in quegli anni che Comi finisce nell’orbita di Nino Caianiello, plenipotenziario azzurro nel Varesotto, anche lui coinvolto (ha patteggiato) nell’indagine Mensa dei Poveri. 

L’abbraccio, sulle prime decisivo per consolidare la sua crescita politica, le sarà in qualche modo fatale, aprendole le porte dei tribunali.

Il rapporto con Berlusconi

Silvio Berlusconi durante la visita al Milan Club femminile Stella, (Ansa)
Silvio Berlusconi durante la visita al Milan Club femminile Stella, (Ansa)

Prima dell’inciampo nell’inchiesta che ha scoperchiato, al di là del primo esito giudiziario, un mondo di rapporti almeno opachi fra politica lombarda e imprenditori, Lara Comi entra nelle grazie di Silvio Berlusconi. Il fondatore di Forza Italia apprezza la vis polemica e la parlantina sciolta della giovane eurodeputata saronnese. 

Le sue capacità di destreggiarsi in dibattito e faccia a faccia le permette di guadagnarsi la ribalta televisiva. Numerose sono le ospitate in talk-show e tribune politiche. Lara tira fuori gli artigli e non rinuncia alla battuta salace, così come all’intemerata contro la sinistra e tutto quello che la ricordi, anche in versione sbiadita. La stessa grinta la dimostra in campo, come capitana della Nazionale femminile di calcio parlamentari. 

Scivolate e persecuzioni

La successiva carriera politica di Lara Comi è segnata da una serie di vicende che, dall’aula di Strasburgo la conducono alle aule dei tribunali. Sia come imputata, sia come vittima. Prima delle accuse riguardanti l’inchiesta Mensa dei Poveri – che hanno portato all’odierna condanna in primo grado – viene accusata di aver violato le norme dell’Europarlamento per aver assunto la madre come assistente parlamentare.

La storia non ha alcun risvolto giudiziario, ma rappresenta un primo colpo all’immagine. Da cui Comi riesce a uscire in dribbling, restituendo la somma indebitamente percepita e assumendosi la responsabilità personale di un errore che imputa al suo ex commercialista.

L'europarlamentare Lara Comi durante una partita di calcio
L'europarlamentare Lara Comi durante una partita di calcio

Ma Comi è anche vittima: per anni, infatti, viene perseguitata da uno stalker, invaghitosi in maniera ossessiva di lei dopo averla vista in televisione. L’uomo che le dà il tormento è un imprenditore veneto che, venuto a conoscenza del suo numero di cellulare, inizia a tormentarla, inviandole anche dodici messaggi whatsapp al giorno.

L’uomo viene arrestato a Lecco, sulle tribune di uno stadio dove Comi sarebbe scesa in campo con la Nazionale parlamentari. In tasca ha un brillante, in testa il folle piano di dichiarare il suo amore all’esponente di Forza Italia. Viene condannato, ma non si rassegna. Continuerà a prendere di mira l’eurodeputata, che fara di questa vicenda l’occasione per diventare testimone contro la violenza sulle donne.

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