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Funerali Dario Fo, Maroni: "Fiera dell'ipocrisia". Gasparri: "Difese gli assassini"

"La morte merita rispetto, ma andare a esaltarlo anche da parte di coloro che aveva insultato mi sembra un esercizio brutto"

Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni

Milano, 15 ottobre 2016 - Nel giorno in cui Milano ricorda Dario Fo, alcuni esponenti del centrodestra hanno espresso valutazioni differenti sull'artista. Il presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni, ha dichiarato come con Dario Fo "mi sia sembrata davvero la fiera dell'ipocrisia, che è un tipico male italiano". "La morte merita rispetto - ha aggiunto - ma andare a esaltarlo anche da parte di coloro che aveva insultato mi sembra un esercizio brutto". "Il sindaco Sala - ha detto il presidente -, ho già visto che vuole dedicargli mezza Milano. Bisogna ricordare tutti. Ma noi in Regione non dedicheremo una sala a Dario Fo". Stamani ai funerali in piazza Duomo era comunque presente il gonfalone della Regione Lombardia. Accanto a Maroni e La Russa, il consigliere politico di Forza Italia e presidente della Liguria, Giovanni Toti, si è limitato a dire che per il Nobel "siamo passati da Montale a Fo a Dylan: se l'accademia di Svezia va avanti così, fra dieci anni il Nobel lo rifiutano".

"Penso che dal punto di vista dell'attore fosse assolutamente bravo, tanto da meritare anche un Nobel", ma "non ci siamo minimamente uniti al lutto cittadino". Lo ha detto a proposito della morte di Dario Fo l'ex ministro della Difesa, Ignazio La Russa. La Russa ha lamentato che in passato "un altro attore di teatro" come Giorgio Albertazzi non sia stato meritevole di tanta attenzione. "Eppure tutti insieme hanno fatto la Repubblica sociale, con la differenza che uno l'aveva rinnegato l'altro no", ha concluso.

"Stefano e Virgilio Mattei morirono uccisi dai terroristi di Potere Operaio nel rogo della loro casa a Primavalle, Roma, nel 1973. La loro 'colpa' era quella di essere figli di Mario Mattei, segretario di una sezione del MSI. Dario Fo e Franca Rame difesero, con il 'Soccorso rosso', gli autori di questo e di altri omicidi, con prese di posizione, lettere, interventi pubblici, denaro. Ho atteso che si celebrassero i funerali, un momento che va comunque rispettato, per dire che nessuno cancellerà per l'eternità la vergogna di chi ha difeso degli assassini. Chi teme il conformismo delle celebrazioni stia tranquillo. Ci sarà sempre chi, fuori dal coro, dirà la verità». Lo afferma Maurizio Gasparri, deputato di Forza Italia.