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Congresso Lega in Lombardia, il salviniano Toccalini fa un passo di lato. Strada spianata a Max Romeo

Il candidato alla segreteria sarà unico, come chiesto a più riprese dal ministro delle Infrastrutture. Appuntamento domenica allo Sheraton Milano San Siro

Il deputato leghista Luca Toccalini e, a destra, il capogruppo in Senato Max Romeo

Il deputato leghista Luca Toccalini e, a destra, il capogruppo in Senato Max Romeo

Milano, 13 dicembre 2024 – E alla fine l’ha avuta vinta Matteo Salvini. Il congresso della Lega in Lombardia sarà con un candidato unico, come da desiderio espresso anche con una certa insistenza dal segretario federale. A ritirarsi dalla corsa è Luca Toccalini, deputato e leader dei giovani. E, soprattutto, ultrasalviniano.

Domenica allo Sheraton Milano San Siro, con prima chiamata alle 9.15, il palco sarà tutto per il capogruppo del Carroccio al Senato Massimiliano Romeo, candidato unico alla segreteria nella regione più importante, quella che ha dato i natali al movimento, nella provincia di Varese.

L’onore delle armi

Da Salvini è arrivato un sentito ringraziamento a Toccalini "per la scelta di impegno e responsabilità in vista del congresso della Lega Lombarda di domenica che confermerà un partito unito, in crescita e pronto a nuove sfide, con più di 200 sindaci e migliaia di amministratori locali e militanti, che chiedevano scelte unitarie e squadra compatta".

Per Toccalini, spiega ancora il vicepremier e 'Capitano' della Lega, sono pronte "nuove responsabilità di guida in vista del prossimo congresso federale a inizio 2025. Sia lui che Massimiliano Romeo, con cui condivido passione, militanza e impegno da trent'anni, saranno preziosi per i futuri successi della Lega, per il bene della Lombardia e dell'Italia".

Il percorso verso il congresso

La marcia che ha condotto verso l’assemblea generale del movimento in Lombardia è stata, a dire il vero, piuttosto tormentata. In un momento – il primo, forse, da quando è al comando – in cui la leadership incontrastata di Salvini nella Lega è oggetto di alcuni dubbi, l’iter congressuale è stato scosso dall’abbandono della contesa da parte del deputato bergamasco Cristian Invernizzi, che si era candidato anche manifestando dissenso rispetto ad alcune delle ultime scelte politiche del numero uno del Carroccio (a partire dalla candidatura del Generale Roberto Vannacci alle Europee).

Invernizzi aveva parlato di “congresso farsa” e “pagliacciata”, segnalando i ritardi nell’arrivo dei moduli per la raccolta firme necessarie a presentare la candidatura. In tutto questo non si ammorbidiva il pressing di Salvini perché si arrivasse a un nome unico, quando sul “ring” rimanevano Toccalini e Max Romeo, quest’ultimo descritto come uno dei leader dell’ala “nordista”. 

Ora è arrivato il passo “di lato" del deputato di Basiglio, classe 1990, fedelissimo del ministro delle Infrastrutture, che a questo punto spiana la strada a Romeo.