BARBARA CALDEROLA
Politica

Cernusco verso il ballottaggio: strappo tra Colombo e Radaelli

Niente apparentamento tra la candidata di centrosinistra e la coalizione che al primo turno ha raccolto il 22,3%

Paola Colombo e Danilo Radaeli al seggio al primo turno

Paola Colombo e Danilo Radaeli al seggio al primo turno

Cernusco sul Naviglio (Milano) – “Uno schiaffo al 22,3% degli elettori”. Così Danilo Radaelli commenta il diniego di Paola Colombo (Pd, Avs-Cernusco Possibile, Cernusco per tutti) all’apparentamento, dopo che lui si era fatto avanti con un pacchetto di voti pesantissimo, nonostante sia lei a doverla spuntare domenica e lunedì contro Claudio Mereghetti (Dimensione Cernusco, Cernusco al Centro e centrodestra).

La vicesindaca al primo turno ha conquistato il 37,2% delle preferenze, l’ex consigliere Radaelli ha cambiato le sorti della competizione pescando consenso nella stessa famiglia alla testa della storica lista Vivere Cernusco e della neonata Adesso. Fino a pochi anni fa sedevano tutti in Giunta insieme, poi, dopo una lunga separazione in casa, è arrivato il divorzio e la riunione non si celebrerà in queste manovre di avvicinamento al ballottaggio.

“Ci siamo sentiti umiliati - aggiunge segnando una distanza siderale con gli ex alleati Giordano Marchetti, padre nobile di Vivere – nei nostri confronti c’è stata arroganza. Non offrivamo voti per vincere al secondo turno, ma un progetto condiviso per il futuro, che va oltre l’appuntamento con le urne». A fare il primo passo “siamo stati noi – ancora Radaelli – e anche questo racconta il nostro modo di porci. Colombo e i suoi non hanno avuto il coraggio di immaginarsi un percorso articolato di città”.

La vicesindaca non è così tranchant.”Lo scambio è stato molto cordiale, credo che ci serva tempo per costruire insieme e qui di tempo non ce n’è - sottolinea -. Rispetto profondamente il 22,3% degli elettori, ma anche l’oltre 37% che ha votato il Pd, per arrivare a un accordo bisogna partire dai contenuti. È quanto ho detto a Danilo Radaelli”. La candidata, se vincesse sarebbe la prima donna alla guida di Cernusco, ne fa anche una questione di onestà con gli elettori e con i compagni: “Se Vivere entrasse nel perimetro della maggioranza, in caso di riuscita, altri due seggi andrebbero alla destra (e un terzo a Valentina Tedesco) e non è l’indicazione venuta dalle urne. Varrebbe lo stesso per chi ha vinto nella nostra coalizione. Finirei con il ribaltare il risultato e francamente non credo sia giusto”.

Non tutto è perduto, però: “Serve un percorso più lungo, invece Vivere e Adesso sono rimaste sull’apparentamento, ci siamo lasciati concedendoci un po’ di tempo, che tenga conto del loro importante esito». Direbbe lo stesso se fosse sotto tre punti a Claudio Mereghetti (36,1%)? “Assolutamente sì. Il mio ragionamento non cambierebbe di una virgola”.