
A sorpresa la candidata del centrosinistra si aggiudica il primo round. Centrodestra deluso. Già partite le manovre per gli apparentamenti.
Come nel 2022, Cernusco va a ballottaggio e come allora l’amministrazione uscente è avanti. Solo di un punto stavolta, ma è avanti. Contro i pronostici Paola Colombo, 40 anni, la vice di Ermanno Zacchetti che ha traghettato la Giunta a trazione Pd al voto, dopo la scomparsa del sindaco nel luglio scorso, vince il primo turno con il 37,2% dei consensi. La tallona Claudio Mereghetti, il preside 66enne che voleva superarla puntando sul cambiamento si è fermato al 36,2%. A sostenerlo l’intero centrodestra, più Cernusco al Centro e la sua Dimensione Cernusco, sotto le insegne della quale il professore è sceso in campo per primo a inizio anno.
La matematica non mente, i conservatori hanno un peso in città che va oltre un terzo dei votanti e da lì, però, non si sono mossi. La formazione avrebbe incassato più preferenze della scorsa tornata, ma non abbastanza per modificare il quadro. Per Colombo si aprono due settimane di grandi manovre. Sulla carta è lei che ha più margine per accordi e apparentamenti, gli esclusi - Danilo Radaelli (Vivere Cernusco e Adesso), e Valentina Tedesco (La Città in Comune, Sinistra per Cernusco e i 5Stelle) - sono facce diverse della stessa famiglia, la gauche di casa. E fino al secondo mandato di Eugenio Comincini, prima di Zacchetti, erano tutti insieme alla guida della città. "Un grande risultato – dice Colombo – il centrodestra ha fatto il massimo sforzo, ma non sono riusciti a superarci. Il Pd ha raggiunto il 27%, un dato importante. Ho fatto i complimenti a Danilo Radaelli per la bellissima campagna e per l’esito". Si aspettava qualcosa di più Mereghetti: "Pensavamo di aver convinto a tornare alle urne elettori legati alla nostra area l’affluenza è cresciuta in effetti, dal 53% del 2022 a poco meno del 60% di ieri, ma il 7% di scarto è finito altrove". Da oggi, comincia un’altra partita. Il centrodestra non chiude le porte a nessuno: "Il voto a Radaelli è un voto di protesta, su alcuni temi non mancano le convergenze", spiega Daniele Cassamagnaghi, padre nobile della coalizione. Al candidato di Vivere e Adesso, insomma, il ruolo di ago della bilancia.
Ma poco meno del 23% di voti non potrà essere ignorato neppure da Pd, Avs-Cernusco Possibile e Cernusco per tutti. A meno di voler rischiare grosso al secondo turno. Potrebbe cominciare una nuova fase di avvicinamento, da ricucire c’è lo strappo consumato nel 2021 prima delle elezioni che portarono allo Zacchetti bis con i fuoriusciti dalla lista, che lasciò la giunta, mentre chi se ne andò continuò ad appoggiare la maggioranza. Ruggine e attriti da allora non sono mancati, la distanza non è più stata colmata. Potrebbe essere la volta buona.