
Higuain esulta vicino a un affranto Telles
Milano, 30 novembre 2015 - La corazzata Mancini affonda nel golfo di Napoli con due cannonate di Higuain ma i nerazzurri si battono come leoni fino alla fine sfiorando con due pali negli ultimi 30'' il clamoroso pareggio in inferiorità numerica. Ma parlano i numero e con la vittoria per 2-1 la squadra di Sarri supera l'Inter e si porta al primo posto in classifica con 31 punti. Pesano il vantaggio iniziale dopo 64'' con cui il Napoli ha subito messo sotto gli ospiti e l'espulsione al 44' di Nagatomo che ha lasciato i suoi in 10 per tutto il secondo tempo. Il vantaggio napoletano si materializza un giro di lancette (più 4 secondi) con il Pipita che spara un destro fortissimo su suggerimento di Callejon. Basta un controllo in area per Higuain e scarcare nella porta di Handanovic. Napoli così subito in vantaggio e partita indirizzata. Al 44' Nagatomo si becca il secondo giallo, per un'entrata in ritardo su Allan. Inter in dieci e al 16' della ripresa arriva raddoppio di Higuain imbeccato da un colpo di testa di Albiol su un pallone a campanile vicino alla linea di metà campo. Il suggerimento innesca un contropiede essenziale dell'attaccante argentino che controlla il pallone solo una volta e di fronte ad Handanovic non sbaglia gonfiando la rete per il 2-0 e il boato del San Paolo. Il Napoli però ha la colpa di non chiudere del tutto il match lasciando a un'Inter agguerrita il merito di continuare a giocare e credere nel risultato. Lo dimostra appena 5' dopo il gol di Ljaijc, in buona forma nelle ultime uscite. Dopo una serie di batti e ribatti il serbo tenta il tiro da poco fuori area e trova lo spiraglio giusto in una selva di gambe dei difensori azzurri. E' il 2-1. Ma non è finita perché nei tre minuti di recupero succede di tutto con D'Ambrosio che colpisce il palo destro con un potente tiro da fuori a Reina battuto. Poi è proprio il portiere azzurro a superarsi su un colpo di testa di Miranda su calcio d'angolo. Pallone deviato con la manona sull'altro legno. La partita finisce, l'Inter è battuta ma di sicuro non è doma e il Mancio può ritirarsi lo stesso con il sorriso sulle labbra.