
Angelo D’Alessandro è l’ideatore e responsabile di Buddybank (Newpress)
Milano, 17 febbraio 2016 - Il conto alla rovescia segna meno di undici mesi. Se la tabella di marcia sarà rispettata, il primo gennaio del prossimo anno Unicredit debutterà con la prima banca a misura di smartphone. Buddybank, questo il nome del progetto, è uno dei tasselli del piano di digitalizzazione del colosso del credito. Uno sportello presente solo sul telefonino. L’obiettivo è affiliare un milione di clienti in Italia entro cinque anni, pescando da quel bacino di utenti che ha dimestichezza con i servizi via app: dalla consegne di cibo a domicilio alle prenotazioni di ristoranti o viaggi. Tanto che attraverso l’istituto virtuale Unicredit conta di arrivare entro la fine del 2018 alla culla della tecnologia, gli Stati Uniti. «È il Paese di riferimento – spiega l’ideatore e responsabile del progetto, Angelo D’Alessandro –. Apriremo nelle città, forse partiremo dalla California, dove abbiamo alcuni partner. Abbiamo avviato l’analisi e lo studio di fattibilità con il regolatore, ci vogliono dodici mesi per l’autorizzazione». In parallelo viaggia il processo di inquadramento in Italia, ottenuto il quale Buddybank avrà un passaporto valido in tutti i Paesi europei.
La banca investirà nella controllata, con base a Milano, 50 milioni di euro e l’obiettivo è di raggiungere entro il terzo anno il punto di pareggio con 300mila clienti. «A regime potranno essere serviti 10mila clienti per dipendenti, contro gli attuali duecento», prevede D’Alessandro. L’offerta di Buddybank si articola su servizi veloci, a cominciare dall’apertura del conto, che si conclude con una videotelefonata di riconoscimento. L’istituto in formato app offrirà conto corrente, carte di credito o di debito e prestiti personali fino a un massimo di 25mila euro. «Non è low cost», precisa il fondatore, perché si aggiunge un servizio di concierge, tale quale quello degli alberghi: un assistente, disponibile tutti i giorni 24 ore su 24, che consiglia o affianca il cliente negli investimenti finanziari, attraverso una serie di partner, o nelle proprie spese, dalla prenotazione di un ristorante a quella di un viaggio. «Al momento sono 42 persone – spiega l’ideatore – entro il quinto anno arriveremo a cento persone». D’altronde, i vertici di Buddybank mirano a intercettare il cliente invertendo le consuete tecniche di approccio: gli utenti, infatti, dovrebbero atterrare sulla app quando navigano sul web per una propria ricerca (ad esempio lo shopping), usando i servizi della banca per soddisfarli. Buddybank dialogherà direttamente con le altre applicazioni, a cominciare dai social network. «Monitoreremo le abitudini, gli stili di vita e anche il merito creditizio», approfondisce D’Alessandro, che sul trattamento dei dati personali precisa: «Li gestirà l’applicazione. Rispetto ai dati aggregati, li condivideremo solo se il cliente accetta, senza danneggiarlo».