Tim, terremoto a Milano: cinquemila lavoratori lombardi nel limbo

Protesta davanti alla Prefettura "Noi pedine in una scacchiera e abbandonati dallo Stato"

I dipendenti lombardi in presidio davanti alla Prefettura di Milano

I dipendenti lombardi in presidio davanti alla Prefettura di Milano

Milano, 30 novembre 2021 -  Cinquemila dipendenti lombardi di Tim e delle società controllate sono con il fiato sospeso, dopo il terremoto provocato dalla manifestazione di interesse del fondo Kkr e dal passo indietro dell’amministratore delegato Luigi Gubitosi. Una delegazione composta da un centinaio di persone ieri si è radunata in presidio davanti alla Prefettura di Milano, con i sindacali Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, per lanciare un messaggio anche alle istituzioni locali. "Uno spezzatino societario – spiega Francesco Aufieri, segretario generale della Slc Cgil di Milano – provocherebbe decine di migliaia di esuberi a livello nazionale. Un settore strategico per l’Italia, per le applicazioni che ha oggi la banda larga, deve rimanere sotto il controllo dello Stato".

Eventuali tagli del personale provocherebbero serie ripercussioni a Milano, dove lavorano per Tim circa tremila lavoratori, su un totale di cinquemila in Lombardia. Il messaggio è stato rilanciato anche dai rappresentanti sindacali, che hanno diffuso una lettera-appello. "Noi lavoratori e lavoratrici di Tim ci sentiamo pedine di una scacchiera manovrata da giganti – spiegano – interessati ad un’azienda dimenticata per anni. La nostra esistenza traspare nelle pochissime righe dedicate sui media e nei comunicati dei ministeri, solo con generiche manifestazioni di responsabilità nei nostri confronti e un silenzio assordante rispetto alle sollecitazioni e richieste del sindacato confederale. Un asset strategico per il nostro Paese, prima abbandonato al suo destino, ora di improvviso interesse, ma in quale direzione? Nel frattempo 40mila persone di Tim a livello nazionale e molte di più nelle aziende dell’indotto rischiano conseguenze immediate, fino addirittura alla perdita del posto di lavoro".  

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