ANDREA MORLEO
Economia

“Nessun controllo solitario”, quando Silvio Berlusconi decise il futuro di Fininvest. Il comunicato e le reazioni di Piazza Affari

Le volontà su un foglio con l'intestazione Villa San Martino redatto il 2 ottobre 2006. Quel giorno l’ex premier scelse di affidare l’ammiraglia di famiglia a Pier Silvio e Marina, che oggi controllano Fininvest con il 53%

La torre dei ripetitori Mediaset nella sede del gruppo a Cologno Monzese

La torre dei ripetitori Mediaset nella sede del gruppo a Cologno Monzese

Milano, 6 luglio 2023 – Nessun uomo solo al comando di FininvestSilvio Berlusconi ha affidato nelle mani dei figli Marina e Pier Silvio, che alla luce delle disposizioni testamentarie oggi controllano il 53% dell’ammiraglia di famiglia. 

La decisione risale a più di quindici anni fa. Era il 2 ottobre 2006, tre giorni dopo aver compiuto 70 anni, quando il Cavaliere scrisse a mano le sue volontà su un blocco note, color giallo paglierino, con l'intestazione Villa San Martino.

Undici righe su un foglio e dieci su un altro per il suo testamento, con uno stile asciutto e chiaro. “Lascio la disponibile in parti uguali ai miei figli Marina e Pier Silvio. Lascio tutto il resto in parti eguali ai miei cinque figli Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi”. Nel 2020 ha aggiunto le disposizioni a favore del fratello. 

Il comunicato

“Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi Berlusconi, ricevuta lettura delle volontà testamentarie del padre Silvio Berlusconi, informano che da esse risulta che nessun soggetto deterrà il controllo solitario indiretto su Fininvest SpA, precedentemente esercitato dal padre stesso". Lo comunica una nota, aggiungendo che il notaio che ha dato lettura delle volontà testamentarie provvederà nelle prossime ore agli adempimenti di legge

Piazza Affari

Le quotate della famiglia Berlusconi sono in calo in Borsa dopo la lettura del testamento del Cavaliere. Su Mfe, secondo gli analisti, scattano le prese di profitto dopo che il titolo era cresciuto nelle ultime settimane con la Borsa che speculava su una eventuale vendita. Una ipotesi che è sempre stata smentita in maniera categorica dalla famiglia Berlusconi. A Piazza Affari le azioni Mfe B, con il maggior numero di diritti di voto, cede lo 0,8% a 0,72 euro, mentre Mfe A è in flessione dell'1,5% a 0,53 euro. In calo anche Mondadori che cede lo 0,9% a 2,13 euro. 

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