Fallimento Galimberti-Euronics, l'epilogo dopo una crisi infinita

La storica catena lombarda di negozi di elettrodomestici Galimberti dichiarata fallita dal tribunale di Milano

La protesta dei lavoratori

La protesta dei lavoratori

Negozi chiusi o ceduti all’asta, dipendenti ridotti a poche decine dai 600 degli anni d’oro. La storica catena lombarda di negozi di elettrodomestici Galimberti - rimasta una “scatola vuota“ dopo la cessione dei rami d’azienda – è arrivata all’epilogo. Il Tribunale di Milano, dichiarando il fallimento della Spa, ha fissato per il 19 gennaio l’udienza dei creditori per l’esame dello stato passivo. Un’odissea iniziata prima della pandemia e passata dal concordato preventivo e dalle ricerche di nuovi investitori in grado di salvare quel che resta dell’impero creato dall’imprenditore brianzolo Ilario Galimberti, che si è spento nel 2019 all’età di 93 anni. Partito da un impiego come elettricista, fu pioniere negli anni del dopoguerra e del boom economico nel commercio di elettrodomestici all’ingrosso e al dettaglio. Un impero portato avanti dai figli che si è sgretolato sotto il peso di debiti altissimi che in passato avevano già portato al licenziamento di 128 lavoratori seguito da proteste e presidi, alla chiusura di punti vendita e alla cessione di negozi nel tentativo di risanare i bilanci. Misure insufficienti per frenare la caduta del gruppo, che fu uno dei partner e fondatori di Euronics, in un settore colpito dall’exploit dell’e-commerce e da politiche commerciali che, secondo i sindacati, sono rimaste "ferme agli anni ’90".

Una caduta ripercorsa nel provvedimento con cui nel 2020 il Tribunale fallimentare di Milano dichiarava lo stato d’insolvenza. Galimberti nel bilancio del 2018 presentava "debiti per un ammontare complessivo pari a 80.739.037 euro superiore sia ai due terzi tanto dell’attivo dello stato patrimoniale che ai ricavi per vendite e prestazioni". Debiti con banche e fornitori. Intanto lo scorso dicembre i 90 lavoratori rimasti senza una nuova collocazione hanno ottenuto un altro anno di cassa integrazione straordinaria dopo la cessione dei rami d’azienda a cura del commissario giudiziale, nominato dal Ministero per lo Sviluppo Economico per la gestione della società in seguito alla dichiarazione di insolvenza. L’asta, curata dal commissario giudiziale, aveva assegnato 4 dei 7 negozi della catena Galimberti-Euronics. Alcuni lavoratori furono riassorbiti, mentre gli altri sono rimasti senza alternativa. Gli ammortizzatori sociali, ora, faranno da “cuscinetto“ in attesa di trovare un nuovo impiego.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro