Milano, Galimberti "insolvente" ma evita il fallimento

Il tribunale nomina un commissario straordinario: 30 giorni per il via libera all’amministrazione straordinaria. L’ansia dei dipendenti

Uno dei presidi di lavoratori e lavoratrici che temono per il loro futuro in Euronics

Uno dei presidi di lavoratori e lavoratrici che temono per il loro futuro in Euronics

Milano, 15 gennaio 2020 - Galimberti, c’è l’ultima chance. Il tribunale fallimentare ha dichiarato "insolvente" la storica catena di negozi Galimberti e ha nominato un commissario straordinario che avrà 30 giorni di tempo per elaborare una relazione da presentare al giudice Sergio Rossetti. Solo dopo, il tribunale potrà dichiarare aperta la procedura di amministrazione straordinaria. La Galimberti - dichiarata al momento "insolvente" dal tribunale fallimentare milanese - verrà ammessa alla procedura di amministrazione straordinaria qualora le osservazioni del commissario mettessero in luce la possibilità di concrete prospettive di recupero dell’equilibrio economico delle attività imprenditoriali. Nel settembre scorso il tribunale aveva dato l’ok al piano di consolidamento dell’azienda che aveva offerto garanzie, tra cui la vendita di un immobile, per circa 9 milioni di euro. Poi i creditori avevano dato parere negativo e quindi era stata fissata una nuova udienza davanti al giudice.

«Abbiamo paura per il nostro futuro - erano state le parole di alcune lavoratrici fuori dal Tribunale - non sappiamo se terremo il nostro posto di lavoro, Galimberti non ha dato nessuna garanzia. Abbiamo il negozio vuoto, non abbiamo niente da vendere". E ancora: "La situazione è avvilente, ma quello che chiediamo è di avere ancora un lavoro. Lottiamo per la nostra dignità". "Chiediamo che il commissario convochi al più presto un incontro, in questa fase la priorità deve essere il mantenimento dei posti di lavoro e dei punti vendita. Il ministero dello Sviluppo economico ora apra un tavolo", dice Mario Colleoni, segretario Filcams-Cgil Lombardia.

Dopo che il tribunale ammise la società al concordato preventivo evitando il fallimento, la proposta ottenne il consenso della quasi totalità dei creditori commerciali ma l’opposizione delle banche. Restano in bilico, intanto, i 250 lavoratori impiegati tra Lombardia e Veneto, gli ultimi rimasti in una storica catena che negli anni d’oro contava oltre 600 lavoratori. A Milano sono aperti due store, in via Solari e in corso Buenos Aires, con circa 35 dipendenti. È quel che resta dell’impero creato da zero dall’imprenditore brianzolo Ilario Galimberti, messo in ginocchio da e-commerce, crisi economica, scelte azzardate e consumi cambiati.

Intanto il gruppo Euronics, che conta tra i suoi soci Galimberti, precisa che "le forti difficoltà di Galimberti Spa non possono essere associate in alcun modo al marchio Euronics nel suo complesso". L’azionariato Euronics è composto infatti da nove società, tra cui Galimberti, con "autonomie gestionali". "Euronics è da sempre vicina ai propri clienti e anche in questa particolarissima situazione, attraverso il proprio servizio clienti - prosegue la nota - è a disposizione per raccogliere le eventuali necessità riferite ad acquisti effettuati nella rete dei punti di vendita della Galimberti Spa".

 

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