San Giuliano Milanese (Milano), 15 ottobre 2024 – Alla vigilia di un incontro tra azienda e sindacati, in agenda alle 14.30 di oggi nella sede milanese di Assolombarda, è un clima di tensione quello che si respira tra i lavoratori della Bystronic Automation Technology, società del Gruppo Bystronic (tremila dipendenti e oltre 40 sedi a livello mondiale) che opera nella progettazione e produzione di macchine di automazione industriale. Sull’onda di una riorganizzazione generale, la multinazionale con sede in Svizzera ha annunciato la cessazione delle attività nei due stabilimenti di San Giuliano Milanese e Fizzonasco di Pieve Emanuele, dove lavorano nel complesso 150 persone tra operai e impiegati. Se verrà confermata la procedura, resteranno tutti a casa; le lettere di licenziamento arriveranno il 24 dicembre.
La risposta inattesa e lo choc
“In seguito a un articolo di stampa, che annunciava una ristrutturazione del Gruppo con 500 esuberi complessivi, il 1° ottobre abbiamo chiesto all’azienda se gli stabilimenti del Milanese fossero interessati dalla riorganizzazione. Abbiamo ottenuto risposte attendiste e poco circostanziate. Dieci giorni dopo, è stata annunciata la cessazione delle attività a San Giuliano e Pieve – afferma Giovanni Ranzini, segretario di Fiom Cgil Milano –. Una doccia ghiacciata, tanto più che ad oggi l’azienda non ha mai fatto ricorso ad alcun ammortizzatore sociale. Non solo. Di recente si è proceduto a realizzare alcune assunzioni e interventi di ristrutturazione negli stabilimenti. Nulla faceva presagire questo epilogo, del tutto inaccettabile”.
"La beffa alla festa di Natale"
“Alla fine del 2023, con un video diffuso durante la festa di Natale, i vertici del Gruppo hanno elogiato il contributo dei lavoratori, definendoli la forza trainante dell’azienda. E ora eccoci qua, con l’incubo dei licenziamenti collettivi. A lasciare allibiti è la totale mancanza di sensibilità – aggiunge uno dei lavoratori, Angelo Alpoli, anche delegato sindacale -. Fra di noi ci sono persone monoreddito, con mutui e carichi familiari. Un dramma”.
Nell’incontro di oggi, che sarà accompagnato da un presidio davanti alla sede di Assolombarda, la Fiom chiederà il ritiro della procedura. A questo sono affidate le speranze, seppur fievoli, dei lavoratori. Intanto, il consigliere regionale Nicola Di Marco (5 Stelle) ha chiesto che vertici societari e rappresentanti sindacali siano convocati dalla Commissione per le attività produttive. “Chiederò a Regione – dichiara – di essere parte di un percorso che valuti le ragioni delle decisioni aziendali e ogni possibile alternativa”.