
Un intervento dei tecnici di A2a che sta chiudendo le nozze con Lgh (Newpress)
Milano, 1 marzo 2016 - Slitta alla fine della settimana la firma delle nozze tra A2a e Lgh, l’obiettivo è chiudere entro venerdì. «Proroga tecnica», la definisce la nota con cui ieri sera, chiusa Piazza Affari, le due multiutility lombarde hanno comunicato di aver bisogno di altro tempo per condurre in porto l’integrazione tra società. Tempo una settimana e l’acquisto del 51% delle quote di Linea group holding (Lgh) da parte di A2a dovrebbe essere cosa fatta. Secondo fonti interne alla trattativa, la multiutility partecipata dai Comuni di Milano e Brescia firmerebbe giovedì l’accordo con i cinque soci della holding: Cogeme di Rovato, Aem di Cremona, Astem di Lodi, Asm di Pavia e Scs-Scrp di Crema. Il giorno dopo, scadenza ultima della rinnovata esclusiva per il tira e molla tra le due società, il documento dovrebbe essere trasmesso ai consigli d’amministrazione delle cinque municipalizzate.
A2a ha offerto 125,5 milioni per concludere l’operazione, ma il prezzo finale sarà più basso, complici le clausole sulle condizioni che i soci di Lgh dovranno rispettare, a cominciare dalla ristrutturazione dei 30 milioni di euro di debito che gravano su Aem. La stima è che l’assegno staccato da A2a ammonti oscilli in una forbice tra 100 e 90 milioni di euro, come avevano stabilito anche alcuni analisti che hanno studiato il contratto. Se la tabella di marcia sarà confermata, venerdì i consigli d’amministrazione si riuniranno per votare un contratto già chiuso. Nell’assemblea di Cogeme si fiuta aria di burrasca: dopo aver liquidato il precedente esecutivo, i sindaci soci di area centrodestra stanno rinfocolando sotto la cenere i malumori, davanti alla prospettiva di incassare meno del previsto. A quel punto i Comuni clienti della multiutility di Rovato potrebbero impugnare l’operazione, come già ha fatto il Movimento 5 Stelle con una denuncia all’Autorità nazionale anticorruzione e all’Autorità garante della concorrenza e del mercato.
Nel frattempo A2a sta riorganizzando le sue controllate in Unareti. Dal prossimo primo aprile le società che distribuiscono luce e gas e ricadono al 100% sotto l’ombrello della multiutility, guidata dal presidente Giovanni Valotti, confluiranno nella nuova sigla, come stabilito nel piano industriale 2015-2019. La nuova realtà, con 1.500 dipendenti e un fatturato maggiore di 600 milioni di euro, dovrà riorganizzare le funzioni delle controllate e ottimizzare le risorse, aumentando così la capacità di investimento per 600 milioni di euro tra il 2016 e il 2019.
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