
Niccolò Moriconi, 29 anni, in arte Ultimo , vive un momento magico
Milao, 5 luglio 2025 – Ultimo e i suoi mondi. Nello spettacolo che oggi e lunedì restituisce il cantautore romano al cuore palpitante del “Meazza”, quella passerella simile alla chiave-amuleto che gli ciondola al collo apre ai fans la serratura dei sogni intrappolati nelle sue canzoni.
“Finché ci sarete voi con me, io da qui non mi muovo” aveva detto Niccolò Moriconi al tempo dei primi stadi per rimarcare il legame viscerale col pubblico plaudente dei suoi bagni di folla extra-large. E il tempo non ha allentato il legame, come dimostrato dalla polverizzazione dei biglietti con mesi d’anticipo pure per questa nuova impresa, che lo vede su una scena larga 65 metri e alta 24, caratterizzata proprio dalla lunga lingua di palco che gli consente di correre, ballare e inginocchiarsi in mezzo alla gente cantando che “siamo stelle per sempre vicine in un pezzo di cielo” sotto una cascata di stelle filanti.
Un viaggio che da “Dove il mare finisce” porta al bis di “Sogni appesi” senza tralasciare cose come “Colpa delle favole”, “Peter Pan (vuoi volare con me?), “Rondini al guinzaglio”, “I tuoi particolari”, “Pianeti”, “Il ballo delle incertezze”, “22 Settembre” né un medley in cui trovano posto cose come “Tutto diventa normale”, “Quella casa che avevamo in mente”, “Paura mai”, “L’eleganza delle stelle”, “Occhi lucidi”. E pensare che, col pensiero a Victor Hugo, Niccolò avrebbe voluto chiamarsi Miserabile. “In fondo ‘Miserabili’ era il nomignolo con cui ci chiamavamo noi amici del parchetto” ammette nelle interviste. “Pure la nostra chat su WhatsApp si chiama così”.
Col pensiero a Jean Valjean, usare “Miserabile” come nome d’arte sarebbe stato letterario, ma improbabile da portare in radio e in tv. “Ultimo, invece, mi è sembrato subito giusto. Un buon biglietto da visita”. Così è stato. Il resto l’ha raccontato il docufilm “Vivo coi sogni appesi” in cui il ragazzo di San Basilio dice “benedico quelle volte in cui ho scritto di sentirmi solo, perché stavo preparando me stesso a non esserlo più”.
La nascita di Enea, il figlio che gli ha dato la compagna Jacqueline Luna Di Giacomo, secondogenita di Heater Parisi (“Quando tra poco arriverai in questa gabbia di matti chiamata mondo, voglio che ci sia già questa canzone per te e che tu sappia per sempre che solo dentro una canzone sono in grado di lasciarti la parte migliore di me” ha scritto come versi di benvenuto), il duetto all’Olimpico di “Perfect” e “Piccola stella” con Ed Sheeran, sono per Moriconi due momenti speciali di un anno segnato pure dall’uscita del primo album dal vivo “Ultimo Live Stadi 2024”, in cui trovano posto ovviamente, diversi momenti pure di questa appendice 2025 perché, come dice lui, la favola continua… e non sembra doversi fermare più.