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L'edificio progettato dall’architetto Carlo Botta e l’opera vincitrice del concorso
Milano – Una nuova opera d’arte, ideata appositamente per il Teatro alla Scala e selezionata con un apposito concorso, troverà posto all’ingresso della nuova torre progettata da Mario Botta in via Verdi, 3. Ha un titolo inequivocabile ‘Sipario’ ed è stata creata da Daniele Milvio.
È un bassorilievo in bronzo fuso a cera persa (102x319x18 cm) che unisce “valori di qualità artistica, aderenza al tema proposto, coerenza con il contesto architettonico, durabilità e inserimento nel contesto urbano”. Classe 1988, Daniele Milvio ha un’intensa attività di pittore e scultore, si è diplomato a Brera e oggi divide la sua vita fra Milano e Ansedonia. Presentando la sua nuova scultura dichiara: “Sipario rappresenta le caratteristiche morfologiche di una porzione di sipario della Scala, per la precisione la parte centrale, in corrispondenza dell’apertura. Le proporzioni sono quelle reali, la porzione in oggetto rispetta le dimensioni massime dell’opera, il bronzo e la fusione a cera persa sono particolarmente adatti alla resa dei tessuti, delle ricchezze verticali tipiche dei sipari, dei loro ricami, della loro plasticità. Il sipario risulterà leggermente socchiuso”.
Un’opera misteriosa e, nello stesso tempo, reale. L’artista ha spiegato di aver approfondito i temi dell’architettura scenica, studiando i testi di Giacomo Torelli e Bruno Mello. “La struttura del sipario, le sue innumerevoli mutazioni nel tempo, rivelano sia gli aspetti funzionali sia quelli prettamente simbolici”. La commissione, composta dall’architetto Mario Botta, dagli artisti Maurizio Cattelan e Marzia Migliora, dalla dottoressa Roberta Gnagnetti per la Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Milano e presieduta dal direttore della Comunicazione del Teatro alla Scala Paolo Besana oltre ad aver scelto l’opera di Daniele Milvio, ha deciso di assegnare due menzioni speciali ai progetti presentati dagli artisti Arcangelo Sassolino e Nico Vascellari.
Il bando del concorso richiedeva un’opera inedita, espressione di un progetto artistico volto a sviluppare il tema posto a base del concorso “Musica e Architettura”. “Illustro con l’opera il momento esatto in cui il sipario, ancora chiuso, separa i due mondi”, ha concluso l’artista.