
Un momento del live di The Weeknd
MILANO – The Weeknd aveva prenotato il Forum di Assago in autunno. Poi ci si è resi conto che stava accadendo qualcosa di grosso e gli organizzatori hanno deciso di rimandare tutto all’estate, spostando lo show prima allo stadio di San Siro e poi all’Ippodromo Snai La Maura. Alla fine il grosso s’è rivelato così grosso da convincere tutti a raddoppiare l’evento: mercoledì 26 e giovedì 27 luglio.
Quello del cantante canadese e Milano più che un colpo di fulmine è stata un’esplosione nucleare tant’è che, a ventiquattro ore dal debutto, sono già 155mila quelli che hanno in tasca un biglietto per l’evento. Anzi, gli eventi, visto che agli 80mila di domani mercoledì 26 luglio (sold-out in un amen), si sono aggiunti i 75mila della replica di giovedì 27.
Merito della popolarità incamerata da The Weekend (all’anagrafe Abel Makkonen Tesfaye, figlio di immigrati etiopi nato a Toronto nel ’90) con uno degli halftime del Superbowl più fortunati di sempre, quello del 2021, entrato nelle case mentre il mondo era in lockdown, ma anche della fortunatissima serie tv Hbo “The Idol” e, soprattutto, di prove discografiche come “Starboy”, “After hours” o quel “Down Fm” in cui spiccano le presenze di Quincy Jones, Tyler the Creator e l’attore Jim Kerry. Un patrimonio soul da oltre 75 milioni di copie vendute.
Il grosso dei 34 momenti dello show viene proprio da questi tre album, anche se non mancano cover di Kanye West come “Hurricane”, di Drake come “Crew love” o singoli nati dalla collaborazione dell’idolo canadese col francese Gesaffellstein (“Lost in the fire”), con Madonna e Playboi Carti (“Popular”), con gli Swedish House Mafia (la conclusiva “Moth to a flame”).
Effetti speciali, un apparato scenografico monumentale e futuristico (caratterizzato dall’umanoide gigante progettato nel 2011 da Hajime Sorayama per il video di “Echoes of silence” e da una sfera che brilla nel vuoto come la luna) fanno da contorno ad un greatest hits live con tutti i successi che hanno regalato all’eroe di “Blinding lights” l’aura di nuovo sovrano del pop internazionale.
Cose come “Can’t feel my face” (il singolo che nel 2015 lo catapultò in testa alle classifiche del pianeta), “Starboy”, “I feel it coming”, “Save your tears”. In bilico tra la dance di Giorgio Moroder e quei Daft Punk che sette anni fa gli fecero provvidenzialmente cambiare sound, “The Weeknd” lascia intendere quale sia il riferimento primo della sua carriera già sul piccolo schermo di “The Idol” col ritratto di “Prince” affisso nella casa in cui è ambientata la serie (in realtà casa sua). Deve ancora farne tanta di strada, ma il talento c’è. Prova ne sia la celebrazione rutilante, euforica, dall’inesorabile bombardamento visivo a cui si sta preparando in queste ore in una suite del Bulgari.