Scala, via alla spending review: rinviato il balletto di Neumeier, risparmi sulle nuove produzioni

Lo spettacolo Aspects of Nijinsky posticipato al 2025, al suo posto Onegin con l’étoile Roberto Bolle. Decisione legata ai tagli annunciati da Comune e Regione e alle incognite sulle materie prime

Balletto alla Scala

Balletto alla Scala

La rivoluzione green varata in tempi non sospetti sta già dando i suoi frutti: nel 2022, la Scala ha consumato il 25% in meno di energia elettrica rispetto all’anno precedente. Gli scenari economici che nei mesi scorsi avevano fatto pensare a un 2023 di lacrime e sangue sembrano essere stati superati da previsioni più ottimistiche per la seconda metà dell’anno. E l’incoraggiante tasso di riempimento del teatro fa ben sperare per il futuro prossimo.

Fatte queste premesse, resta comunque l’incognita legata all’impatto della situazione internazionale sui costi delle materie prime. Così come vanno tenuti in debita considerazione gli annunci di tagli da parte di Comune e Regione: se quelli ipotizzati per il 2022 sono alla fine rientrati, nel 2023 dovrebbe arrivare una decisa sforbiciata da parte degli enti pubblici ai fondi per la cultura. Per questo, il sovrintendente Dominique Meyer, che da sempre ritiene la prudenza una delle doti migliori di un buon amministratore e che non ha alcuna intenzione di interrompere il filotto di bilanci in pareggio o in leggero attivo al Piermarini (anche per garantirsi la riconferma al vertice del teatro), ha deciso di avviare una spending review anche sul fronte artistico, così da mettere al riparo i conti del tempio della lirica da eventuali congiunture negative.

Nasce da questa esigenza la decisione, maturata nelle scorse settimane e perfezionata ieri, di posticipare di due anni, in accordo con il coreografo John Neumeier, la nuova produzione per il balletto Aspects of Nijinsky: inizialmente prevista nel novembre 2023, lo spettacolo, particolarmente costoso, andrà in scena nel 2025. "Per mantenere vivo il legame della Scala con il grande maestro – si legge in una nota di via Filodrammatici – il direttore del ballo Manuel Legris ha comunque voluto programmare uno dei suoi capolavori anche nel corso della stagione 2023-2024", con la ripresa di La Dame aux camélias, che tornerà al Piermarini "a sette anni dalle sue ultime rappresentazioni".

Il posto di Aspects of Nijinsky come titolo conclusivo della stazione in corso verrà preso da Onegin di John Cranko, "in omaggio e come tributo al grande coreografo nell’anno che segna il cinquantesimo anniversario della sua prematura scomparsa". Invariate le date, dal 5 al 25 novembre 2023: sul palco il 5, l’8, il 15 e il 17 ci sarà l’étoile Roberto Bolle; sul podio Simon Hewwtt, "che inaugura la sua prima collaborazione con il Corpo di ballo della Scala". Stando a quanto risulta, la stretta sui costi riguarderà anche le nuovi produzioni della stagione d’opera.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro