REDAZIONE MILANO

Europa e Africa al ritmo dei passi per riscoprire le radici comuni

Lo spettacolo teatrale ‘Roots’, presentato a Milano in anteprima nazionale, racconta un viaggio nel tempo attraverso le coinvolgenti musiche e danze afro di GIUSEPPE DI MATTEO

Presentato lo spettacolo "Roots"

Milano, 28 febbraio 2016 - Nell’immaginario collettivo la danza africana è folklore da ammirare con la voglia del collezionista di oggetti. Un po’ meno storia di un’evoluzione in cui Africa e Occidente si incontrano al ritmo dei passi e grazie alla contaminazione di stili come il blues, il jazz e l’afro-beat, fino a toccare la contemporaneità.  E’ questa la sfida di ‘Roots’ (Radici), spettacolo teatrale presentato ieri all’Auditorium Stefano Cerri di Milano in anteprima nazionale con il patrocinio del Comune di Milano e in collaborazione con l’associazione Sinitah, attiva dal 2003 nella promozione di culture straniere attraverso l’espressione artistica. 

La rappresentazione, disegnata dalle splendide coreografie della ballerina parigina di origine ivoriana, Sellou Nadege Blagone, e accompagnata dall’Orchestra multietnica di via Padova, racconta un viaggio nel tempo attraverso epoche diverse, scandito dai ritmi martellanti del percussionista burkinese Abdoullay Ablo Traore e dai brani inediti del compositore Lorenzo Gasperoni. Filo conduttore della storia la simbologia femminile, rappresentata da un mix coinvolgente di canti e danze proseguite dall’eco degli strumenti, e combinando diverse anime del mosaico africano con il presente europeo.

 “L’’occidentalità’ conserva molte tradizioni del nostro continente - spiega Rufin Doh, regista ivoriano di fama nazionale - e con l’evoluzione dei passi è possibile risalire alle nostre radici. Pensi alla schiavitù: se non ci fosse mai stata, oggi non esisterebbe il jazz”. Ma la danza è anche un luogo per sentire l’emozione. “Pura vita - racconta Nadege Blagone - specie per chi, come me, nasce in una famiglia di artisti un po’ particolare. Quando ero bambina lasciavo la scuola per andare a ballare, ma i miei genitori non approvavano. Una volta sono anche stata rinchiusa e messa in punizione perché trascuravo lo studio”. Sorriso smagliante e grande entusiasmo sul palco, a tradire la vitalità gioiosa di chi fa del suo lavoro una ragione di vita. Nadege vive a Parigi e insegna in una scuola di danza, ma non ha dimenticato da dove viene. “Il mio prossimo progetto è quello di aprire una scuola in Costa d’Avorio per insegnare la danza ai bambini e trascinare gli europei nel mio Paese d’origine. Ma a una condizione - esclama sorridendo -: prima lo studio”.

di GIUSEPPE DI MATTEO