ANDREA SPINELLI
Cultura e Spettacoli

Roberto Casalino: "Canto le mie canzoni con gli amici"

Il compositore raccoglie i suoi più grandi successi tra i solchi dell’album “Il fabbricante di ricordi”, duettandoli assieme a tanti dei colleghi a cui ha regalato pensieri e parole

Roberto Casalino

Milano, 19 settembre 2019 - Dalla A di Annalisa alla Z di Zanicchi, intesa come Iva. Il parco collaborazioni di Roberto Casalino è ampio come la sua fama d’autore, impreziosita da artisti di nome quali Elisa, Francesca Michielin, Antonello Venditti, Guè Pequeno, Marco Mengoni, Nina Zilli, Syria. Così, per festeggiare i suoi dieci anni di carriera (a dirla tutta, raggiunti lo scorso anno) il compositore irpino raccoglie i suoi più grandi successi tra i solchi dell’album “Il fabbricante di ricordi”, sul mercato dal 13 settembre, duettandoli assieme a tanti dei colleghi a cui ha regalato pensieri e parole; con Alessandra Amoroso condivide “Sul ciglio senza far rumore” e “Trova un modo”, con Giusy Ferreri “Novembre” e “Ti porto a cena con me”, con Emma “Cercavo amore” e “Mi parli piano”, con Fedez “Magnifico”. Domenica scorsa Casalino s’è raccontato a Milano, addentrandosi tra i come e i perché di questo suo quarto album, a cominciare dalla scelta come primo singolo di “Diamante lei e Luce lui”. «La scrissi per la mia più cara amica; io la chiamavo Luce e lei mi chiamava Diamante così, nel 2007, le regalai un cd con la versione chitarra e voce di questo pezzo, che poi diventò il singolo apripista di un album di Annalisa», spiega l’autore irpino. «Volendo ripartire con un progetto “antologico”, mi è sembrato giusto farlo con una vecchia canzone».

Dopo tre album, perché ha voluto guardarsi alle spalle? «Avevo in mente questo progetto da molto tempo e il decennale dalla prima hit (“Non ti scordar mai di me” della Ferreri - nda) m’è sembrata l’occasione buona per metterlo in atto. Anche perché, a quarant’anni, penso di avere la maturità giusta per farlo, anche se la selezione è stata dura, visto che finora ho pubblicato 73-74 pezzi».

In realtà lei ha cominciato nel 2003 con “Entro il 23”, un pezzo scritto assieme a Tiziano Ferro per il duo torinese degli Mp2. «Sì, un progetto di Mara Maionchi a cui seguì, nel 2005, “E va bè” per Syria, ma considero quei due brani momenti di passaggio, episodi, visto che al tempo non pensavo certo di far qusto mestiere. È stato il successo del pezzo della Ferreri a cambiarmi la vita».

C’è qualcuno con cui le sarebbe piaciuto particolarmente duettare in questo disco, ma non è stato possibile? «All’inizio l’album doveva essere interpretato solo da me, poi ho pensato a una raccolta di duetti prevalentemente femminili. Infine m’è venuto in mente Fedez, e lui m’ha spiazzato accettando in un attimo».

Ha un’idea di quanti dischi di platino ha incassato in questo decennio? «No, ma debbono essere parecchi se è vero che solo Giusy, col primo album, centrò il disco di diamante. E che la sola “Magnifico” ha collezionato cinque platini».

Borderò Siae alla mano, quali sono i brani più preziosi della sua produzione? «Oltre a quelli della Ferreri, l’“Essenziale” di Mengoni s’è radicato tantissimo nlla memoria popolare».