CRISTIANA MARIANI
Cultura e Spettacoli

Punkadeka e l’arte di vivere punk nella 26esima edizione del Festival al Magnolia

Il fondatore Fabio De Capitani: “E’ nato tutto per caso, auguro alla scena di rinascere e crescere”

I Derozer al Punkadeka Festival 2025

I Derozer al Punkadeka Festival 2025

Milano, 6 settembre 2025 – Venticinque anni.. più uno. Punkadeka, il punk web magazine più longevo d’Italia, oggi festeggia. E lo fa con una edizione del Punkadeka Festival – con grafiche realizzate da Zerocalcare - che oggi dalle 14.30 vede alternarsi al Magnolia di Segrate alcune delle band punk più importanti del mondo. Fabio De Capitani è da sempre l’anima di Punkadeka.

Fabio, cosa sono per te il punk e Punkadeka?

"Ormai parte della mia vita, sono 26 anni che mi ci diverto. Punkadeka è nato per caso, erano gli anni in cui si giocava per imparare a usare il codice Html e poi è continuato. Il punk invece è una filosofia di vita, un modo con cui approcciare il mondo. E’ una maniera di vivere diversamente le cose e di questo fa parte la musica, che è la parte più rilevante di questo movimento”.

I Cock Sparrer al Punkadeka Festival 2025
I Cock Sparrer al Punkadeka Festival 2025

Un’azione punk quotidiana?

"Direi la resistenza a far le cose, il modo di approcciare. ‘Do it yourself’, arrangiarsi”.

Cosa ne pensi di quello che è successo al Leoncavallo?

"Sono cresciuto là, Punkadeka è arrivato dopo e anche quello può averne aiutato la nascita. Quello che è successo al Leoncavallo è tutto negativo: come è stato fatto, il motivo, il momento. Hanno voluto colpire il simbolo .Spero che in città spuntino nuovi spazi per l’aggregazione”.

Cosa auguri a Punkadeka?

"Più che altro penso alla scena punk: le auguro di resistere, rinascere e crescere. C’è stato un boom negli anni Novanta e sono nate tante band, adesso spero ci sia un nuovo rilancio di questa musica e di questa filosofia di vita. L’anno scorso avevo detto che avremmo chiuso e invece non ce l’ho fatta: erano 25 anni, il Festival è andato benissimo e mi hanno chiesto di rifarlo. Quindi, siamo ancora qua. Chissà cosa ci riserva il futuro”.