STEFANIA CONSENTI
Cultura e Spettacoli

Palazzo Reale è “residenza europea”. L’assessore Sacchi: si entra nel vivo con arredi, mostre e didascalie

Milano ha ospitato in questi giorni l’Assemblea generale delle Residenze Reali di tutta Europa Restaurato il prezioso Centrotavola di Giacomo Raffaelli, recuperati due vasi di gran pregio

Code all'ingresso di Palazzo Reale a Milano

Code all'ingresso di Palazzo Reale a Milano

Assessore alla Cultura Tommaso Sacchi, rivitalizzare l’identità storica di Palazzo Reale, sognando Versailles. A che punto siamo?

"Dopo l’adesione al Circuito delle Regge d’Europa, avvenuta due anni fa, per Palazzo Reale si è aperta una nuova e più incisiva fase per la valorizzazione del complesso architettonico. Cominciamo un percorso di visita, nella Sala del Trono, dei Ministri o negli Appartamenti, non solo come sede di mostre temporanee, ma anche come residenza-museo. Permetterà di capire e apprezzare la storia di uno dei luoghi simbolo di Milano nelle varie epoche fino al Dopoguerra, quando viene ricostruita la sala delle Cariatidi bombardata il 15 agosto del 1943".

Come si entra nel vivo?

"Intanto, siamo stati nei giorni scorsi, la città ospitante dell’Assemblea generale delle Residenze Reali di tutta Europa (Arre). Abbiamo appena salutato i direttori della reggia di Versailles e di tanti altri Palazzi Reali europei, rimettendo al centro il nostro come Residenza reale. Stiamo inoltre procedendo con la ricognizione degli arredi dispersi in luoghi istituzionali di tutto il mondo, e al restauro di importanti elementi dell’arredamento di epoca napoleonica, con l’obiettivo di far emergere la bellezza e il portato storico-artistico di una sede internazionalmente riconosciuta come Palazzo Reale".

Quali pezzi avete già restaurato?

"Il grande e prezioso Centrotavola di Giacomo Raffaelli, commissionato al grande musaicista romano per il banchetto in onore di Napoleone in occasione della sua incoronazione in Duomo, ora esposto permanentemente in Sala Quattro Colonne. È in corso anche il restauro di uno dei troni napoleonici di Palazzo Reale (anche grazie a sponsor come Dolce&Gabbana) e da qualche giorno, con l’aiuto della Soprintendenza, siamo riusciti a riportare qui due splendidi vasi".

Andrete a caccia dei pezzi che sono stati stati dispersi nelle varie sedi delle ambasciate italiane nel mondo? Lei sta per partire per Copenaghen.

"No..(ride) vorrei smontare questa idea che ci trasformeremo in segugi in giro per il mondo. È vero che alcuni pezzi di grande pregio sono stati dislocati perfino in Sudamerica, ma la mia idea non è quella di ricollezionare tutto, non avremmo nemmeno gli spazi, ma fare una mappatura degli arredi su un portale online in modo che si possano ammirare in quelle sedi quando si va all’estero".

Complessivamente tutti obiettivi ambiziosi...

"Il sogno è di avere una piccola Versailles di Milano, certo le dimensioni sono altra cosa, però Palazzo Reale potrà stupirci molto in futuro, per la natura storico architettonica. Naturalmente stiamo lavorando ad un nuovo percorso di visita, molto articolato, con didascalie complete, c’è un comitato scientifico all’opera già da diverso tempo, faremo una pubblicazione ad hoc. Chiaramente anche la comunicazione avrà il suo peso. I turisti avranno un altro luogo della cultura da poter visitare, a prescindere dalle mostre".

Che altro è emerso dall’assemblea con gli altri direttori dei Palazzi Reali europei?

"Tanti punti di vista in comune, una volontà di rinforzare sempre di più la rete di collaborazione. Per noi che iniziamo adesso è molto importante far parte di un network delle residenze così autorevole, poterci confrontare e progettare anche delle mostre in comune. Milano può diventare una meta autorevolissima fra questi spazi. Non dimentichiamo che rientra anche in un itinerario napoleonico che riunisce Aiaccio, Parigi, Waterloo e altre istituzioni culturali italiane e francesi. La delegazione ha poi molto apprezzato la mostra sul Piermarini, progettista della ristrutturazione di Palazzo Reale e della costruzione del Teatro alla Scala e di Palazzo Belgioioso. E anche l’esposizione “La Reggia Viaggiante“ in Stazione Centrale, visitabile fino al 30 giugno".

La cultura fa “miracoli” a Milano...

"Direi bellissimi miracoli. I musei civici hanno registrato un più 35 per cento e le mostre a Palazzo Reale un più 40 per cento rispetto al 2019. Questo ulteriore tassello, ossia la valorizzazione della Residenza reale come meta culturale e turistica per gli appassionati di cultura e storia, servirà a dare un ulteriore spinta al turismo che ha già registrato 8,5 milioni di arrivi in città. Aumenta l’offerta di spazi pubblici e privati, nuovi luoghi della cultura sui quali Milano sta investendo".