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Il mondo della danza va «Oltre» all’Elfo

Oltre 2014 apre il suo cartellone, vario e ricco nonostante i vigorosi tagli nei finanziamenti, con la speranza di recuperare fondi in corsa. In attesa che le promesse in proposito da parte dei responsabili della cultura cittadina si concretizzino, bisognerà godersi l’attraente menu del festival, nella sua XXVIII edizione. Da sabato prossimo al 12 ottobre il Teatro Elfo Puccini getta uno sguardo in area britannica ma anche sul panorama italiano di Elisa Guzzo Vaccarino

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Milano, 24 settembre 2014 - Oltre 2014 apre il suo cartellone, vario e ricco nonostante i vigorosi tagli nei finanziamenti, con la speranza di recuperare fondi in corsa. In attesa che le promesse in proposito da parte dei responsabili della cultura cittadina si concretizzino, bisognerà godersi l’attraente menu del festival, nella sua XXVIII edizione. Da sabato prossimo al 12 ottobre il Teatro Elfo Puccini getta uno sguardo in area britannica ma anche sul panorama italiano. L’inaugurazione è con l’anglo-indiano Akash Odedra, figura di spicco nel panorama della danza contemporanea globalizzata, con la sua mistura di occidente e oriente, a partire dalla tradizione del Kathak e del Bharata Natyam. Il suo programma «Rising», si vale dell’apporto di tre coreografi di fama, Russell Maliphant, attratto dalle arti marziali e dallo Zen per «Cut», Akram Khan, pure lui angloindiano, con «In the Sdadow of a Man» e Sidi Larbi Cherkaoui, fiammingo-marocchino, per «Constellation», tre soli (oltre al mistico, classico, «Nritta»), in cui le luci raffinatissime fanno da partner-lanscape al danzatore. A seguire «VOCset» della compagnia Aiep/Ariella Vidach, ben nota per il suo lavoro neotecnologico di lunga lena sull’interattività quanto a suono, voce, immagine, corpo. Il 28 riecco Odedra accanto a Sanjukta Sinha, nel duo «Tatha», coreografia Kathak firmata dalla grande maestra Kumudini Lakhia.  Ancora danza di provenienza inglese con la National Dance Company Wales il 4 e 5 ottobre: «Mythology» di Stephen Shropshire sulla capacità di «lasciarsi andare», «Purlieus» dell’emergente Lee Johnston che gioca sull’ambiguità spaziale tra luce e buio e «Dream» del veterano Christopher Bruce, commissione per le Olimpiadi di Londra 2012. Il 6 e il 7 invece si vedranno «Tuplet» di Alexander Ekman, «They Seek to Find the Happiness They seem» di Johnston e «Water Stories del titolato Stepehn Petronio. Quanto all’Italia il focus è sul Balletto di Roma fondato nel 1960 da Franca Bartolomei e Walter Zappolini.

Tra il 30 settembre e il 6 ottobre si potranno vedere vedere sei titoli: «We/Part» di Paolo Mangiola, danzatore nella prestigiosa Random Dance di Wayne McGregor, «In-contro» di Giorgio Mancini, già direttore del MaggioDanza fiorentino, «Intra» del popolare Mauro Astolfi, «Kimera» di Gianluca Schiavoni, ballerino della Scala, «The Arena Love» di Michele Pogliani, già danzatore con Lucinda Childs; e in più il 2 ottobre «Contemporary Tango» di Milena Zullo con Kledi Kadiu. Per Vetrina Italia Daniele Albanese presenterà il 3 ottobre «Digitale purpurea 1» e il solo «In a Landscape», mentre il 5 proporrà le sue «AnnoTtazioni» con Simona Bertozzi- che il 12 debutta in «Orphans» - e il solo «Bird’s Eye View». Il gruppo Fattoria Vittadini invece propone il 10 «iLove» sull’amore a maschile e l’11 «Berlin isn’t you», mentre Susanna Beltrami, sempre l’11, porta in scena l’avanguardistico «Suono giallo» di Kandinsky. Info e prenotazioni www.milanoltre.org.