FRANCESCA BELLOLA
Cultura e Spettacoli

Mario Tozzi torna in tv con Sapiens: “La tecnologia? Meglio la cultura. Dare più spazio alla natura significa vivere in sicurezza”

Il geologo e divulgatore scientifico su RaiTre con la nuova stagione: “Per salvare il pianeta servono politiche verdi, ma anche un cambiamento delle abitudini personali. A mio figlio avrei dovuto dare una visione di un mondo migliore, invece non ce l’ha”

Mario Tozzi, 65 anni

Mario Tozzi, 65 anni

Milano – La passione di Mario Tozzi, geologo, divulgatore scientifico, saggista e conduttore televisivo, nel dibattere di sostenibilità e cambiamenti climatici è contagiosa. Ricercatore del Cnr, ha esordito in tv nel 1996 a “Geo&Geo” a fianco di Licia Colò. A maggio ripartirà “Sapiens - Un solo pianeta” in onda su Rai 3.

Com’è iniziata la sua carriera televisiva?

“Per caso. Ero in Rai con il mio amico etologo che doveva commentare i documentari. Mi chiesero di parlare della Terra, poco dopo mi mandarono in diretta su “Geo&Geo””.

E da lì è stata una escalation...

“Dopo circa 8 anni di collaborazione a“ Geo&Geo”, Licia Colò che aveva una casa di produzione alla quale erano stati assegnati 150 documentari sull’Italia da Rai International, propose a Renzo Arbore, all’epoca direttore, il documentario di prova. Gli piacque molto e così partimmo. Poi ho fatto l’inviato a “King Kong “ condotto sempre dalla Colò, in onda di prima serata dal ‘99 al 2000. Così abbiamo proseguito con “Gaia - Il pianeta che vive””.

L’Italia è a rischio dal punto di vista idrogeologico. Quali sono gli interventi più urgenti da realizzare?

“Rinaturalizzare i fiumi per conservare gli ecosistemi, al contrario di quello che si fa oggi, riempiendoli di opere di cemento e di altre cose di questo genere. Dare più spazio alla natura, significa vivere in sicurezza”.

Cosa pensa del ponte sullo stretto di Messina?

“Mi pare una follia. Utilizzare 14 miliardi di euro per un’opera fondamentalmente inutile e in qualche modo solo dimostrativa, nella zona più ad alto rischio sismico del Mediterraneo, è un azzardo”.

Milano e Roma, la sua città, come possono diventare sostenibili?

“Ci vorrebbe un verde urbano di maggiore qualità e pregio e anche più diffuso. Le piste ciclabili dovrebbero essere estese compatibilmente con le condizioni di sicurezza. Lei, tra l’altro, mi sta intervistando mentre sono in bicicletta (che uso costantemente nei miei spostamenti). Mi trova sul pezzo!”.

La tecnologia può essere di supporto?

“Non credo affatto nella tecnologia come via salvifica, ha tantissime controindicazioni ambientali. L’unica cosa che ci salva è la cultura”.

L’America e la Cina sono i Paesi tra i più inquinanti al mondo. Come si può ridurre l’effetto serra?

“Anche noi dall’inizio della nostra storia industriale ad oggi, abbiamo inquinato, visto che le emissioni carboniche persistono per un secolo. Possiamo avere un comportamento personale più adeguato, difficile è cambiare le abitudini, senza una politica internazionale”.

Il suo ultimo libro si intitola “Prove tecniche di estinzione. Istruzioni per salvare il salvabile”. Ci indichi un paio di istruzioni utili.

“Scegliere una viabilità collettiva e non privata, almeno in città, con veicoli che non hanno emissioni, mangiare meno carne e sfruttare meno gli allevamenti intensivi, prendere cibo a km 0, coibentare casa e installare i pannelli dove si può”.

Quindi è a favore delle auto elettriche?

“Mi domando come si possa essere contrari. Ormai le batterie si riciclano al 95%”.

Lei è vegetariano?

“Lo sono stato per un quarto di secolo. Adesso, per varie ragioni, ogni tanto mangio pochissima carne e pesce”.

Lei ha un figlio. È un buon padre?

“Un fallimento, come molti padri”.

Per quale motivo?

“Avrei dovuto dargli una visione di un mondo migliore, invece non ce l’ha”.

Progetti futuri?

“A maggio ritorno con “Sapiens - Un solo pianeta” che andrà in onda sempre su Rai 3”.