Lele Sacchi e il Fuorisalone di musica elettronica: ecco la programmazione

Milano, il dee jay e operatore culturale dà vita a un festival che unisce mostre e musica

Lele Sacchi

Lele Sacchi

Dopo essere stato nel 2006 tra i fondatori di Elita, il festival di musica elettronica del Fuori Salone, era da tempo che Lele Sacchi carezzava l’idea di ripetere l’esperienza. L’opportunità gli viene offerta ora la direzione artistica di FDW - Fabbrica Design Week Music Festival, il ciclo di appuntamenti con l’elettronica del Fuori Salone in calendario dal 16 al 20 aprile. "Con la direttrice della Fabbrica del Vapore, Maria Fratelli, ci siamo trovati sull’idea di dare vita ad un festival che unisse mostre e musica", spiega Gabriele “Lele” Sacchi, classe 1975, dee jay e operatore culturale. "Io, ovviamente, curo quest’ultima, assieme al producer di eventi Eric Galiani. La musica parte martedì prossimo, mentre la parte espositiva già lunedì. Tutto ad ingresso gratuito".

Su che binari ha indirizzato la programmazione?

"Trattandosi di una prima edizione, abbiamo preferito puntare sui dj set rinunciando a quelle live band su cui intenderemmo, invece, puntare dal prossimo anno. Penso che dal cartellone affiori un’attenzione particolare per la scena elettronica italiana di alto livello, che, attraversando un momento particolarmente florido, era giusto rappresentare in tutta la sua importanza".

Come?

"Invitando, ad esempio, Enrico Sangiuliano, che in poco tempo è diventato una star globale della techno tanto come artista che come produttore. Fra l’altro una delle mostre, quella sulle etichette discografiche, è curata dallo Ied di cui Enrico è stato studente. Ma alla Fabbrica del Vapore avremo pure Matisa, Francesco Del Garda, o quel Daniele Baldelli che ha legato il suo nome a tante avventure della musica italiana, fra cui quella gloriosa fine anni Settanta de La Baia degli Angeli".

A proposito delle etichette discografiche, pure qui focus sull’Italia.

"Sì, a cominciare da Alex Neri e la fiorentina Tenax Records, ma anche la mia Stolen Goods, la partenopea Moblack, specializzata in afrohouse (Black Coffee e molto altro ancora - ndr), la connection lombardo-pugliese di Rollover records".

Altre specificità?

"Una Collectors’ Vinyl Session rivolta quotidianamente agli appassionati di vinili. Ma anche la presenza di Samà Abdulhadi, stella palestinese della techno che venendo da Ramallah, in Cisgiordania, si porta una storia avventurosa sulle spalle".

Una prima edizione, insomma, che investe sul futuro.

"Mi piace considerare questo festival un po’ un hub, un crocevia di tante cose diverse con una significativa concentrazione di eventi, tutti gratuiti, frutto della volontà, della determinazione e della collaborazione privato-pubblico fra noi e il Comune di Milano".

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