Sesto San Giovanni (Milano) – Grande festa di fine tour sabato prossimo al Carroponte per La Sad. Sotto le stelle di Sesto San Giovanni, infatti, Theø, Plant e Fiks festeggiano in un’orgia di chitarre distorte ed effetti speciali l’ultima tappa del loro SummerSad Tour, partito a giugno e arrivato (col vento in poppa) alle porte dell’autunno dopo aver toccato pure Brescia, Breno e Bergamo. Tutto sulla scia di ‘Odio La Sad’, l’album uscito ad aprile per surfare sull’onda di quella “Autodistruttivo” data in pasto un paio di mesi prima al popolo del Festival.
Enrico, pardon Fiks, estate piena la vostra.
“Abbiamo fatto fuoco e fiamme con soddisfazione gigante. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di andare oltre l’immaginabile e quest’anno, grazie anche a Sanremo, l’abbiamo centrato. Prendi il Carroponte, ad esempio, un tempo era il posto dove venivamo a sentire eroi del punk come Yungblud o Nofx, mentre ora ci suoniamo noi”.
Il pubblico ha imparato a gridare “La Saad!” con la lingua di fuori?
“Sì. E vedi i più giovani, a volte frenati dalla timidezza, spronati dai genitori che gli mostrano come si fa”.
No ospiti, no party.
“Infatti, a Sesto ne abbiamo invitati tanti: da Riccardo dei Pinguini Tattici Nucleari a J-Ax, da Donatella Rettore a Jack Out, senza tralasciare Naska o i Dari. Avremo pure qualche presenza speciale fuori dai radar della musica”.
Un ospite che avrebbe voluto tantissimo ad un festone del genere?
“Non uno, ma tre. I Blink 182, il nostro sogno. Travis, Tom e Mark, se volete, noi siamo qui. Pure Rancid, Nofx, Machine Gun Kelly, farebbero al caso nostro. Ce ne sono tanti”.
Che ne pensate del concerto di Natale registrato pochi giorni fa ad Agrigento dai vostri “fratelli eleganti” (ma sudati) de Il Volo?
“Roba da non credere, un concerto di Natale ripreso il 31 agosto. Ci avessero invitati, però, avremmo fatto la nostra (s)porca figura pure lì”.
Parliamo di Sanremo. Ci riprovate subito o aspettate un turno?
“Eeeeeeeeh… non so. Diciamo che quest’anno non è troppo il nostro focus. Però mai dire mai”.
State vivendo l’anno decisivo della vostra vita.
“Già, quello in cui abbiamo realizzato il sogno di vivere della nostra musica. Avevamo questo obiettivo, ma ora più che mai è diventato il nostro futuro”.
Cosa vi resta di questo tour?
“Tanti mega ricordi, a cominciare da quei bagni in piscina che rappresentano alcuni tra i pochi momenti extra-routine di un giro di concerti come il nostro”.
Un momento speciale?
“Rieseguire ‘Lamette’ con la Rettore, veneta come me, sul palco di Caorle dopo esserci persi di vista subito dopo Sanremo. Quando l’abbiamo invitata, Donatella ci ha risposto: certo che vengo dai miei figliocci. L’ho presentata pure a mia madre, che da ragazzina era sua fan”.
Quindi, ha conquistato punti in famiglia.
“Certamente. A Caorle mia madre ha insistito per venire nel backstage anche perché sapeva che c’era lei. È stata la seconda volta della sua vita che m’ha visto esibirmi su un palco, visto che prima era venuta solo una sera a Sanremo. Diciamo che la presenza di Donatella ha aiutato. Il classico prendere due ‘picciotti’ con una fava”.
Cosa c’è per i La Sad dopo il Carroponte?
“Prima un po’ di vacanza e poi studio di registrazione. Non vedo l’ora di andarmene ad Amsterdam o a Barcellona con la mia ragazza. Finalmente senza impegni e… senza cresta”.