MARIAGRAZIA LISSI
Cultura e Spettacoli

Milano, Kodo in concerto dal Giappone: "Tamburi e cuori battono per la vita"

Sul palco del Teatro Dal Verme arrivano i percussionisti asiatici più famosi nel mondo. Con il taiko ipnotizzano il pubblico: "Vivere sull’isola di Sado, lontano dal caos, aiuta a concentrarsi"

I Kodo

I Kodo

Warabe in giapponese significa suono della vita ed è il titolo del nuovo spettacolo dei Kodo in scena martedì e mercoledì al Teatro Dal Verme, alle ore 20.30. I percussionisti giapponesi più famosi al mondo, attraverso le profondità del suono millenario del taiko, con un programma originale di musiche e danze, vogliono esaltare la loro sede, il luogo dalla natura incontaminata da cui è tutto nato: l’isola di Sado. E insieme consigliano: "Lascia che la tua anima danzi al ritmo della vita". Kodo significa "battito del cuore".

Oggi per chi batte?

"Suoniamo per far batter il cuore al nostro pubblico. Ci impegniamo suonando i tamburi ogni giorno, al ritmo del battito del nostro cuore, per arrivare a condividere i battiti dei nostri cuori con chi sarà in sala".

Perché avete scelto di vivere su un’isola?

"Si dice che le arti performative di Sado, dove viviamo, siano un microcosmo di tutte le arti dello spettacolo giapponese. Infatti sull’isola sono rimasti intatti una varietà straordinaria di arti d’intrattenimento e di celebrazione delle festività. Sull’isola possiamo dedicarci all’arte senza distrazioni".

E perché siete spesso in tournée?

"Perché crediamo che suonando i tamburi e collegando attraverso il suono i luoghi in cui ci esibiamo, un giorno il mondo intero possa coesistere come un unico villaggio".

Cosa significa per voi condividere musica e quotidiano?

"La musica nasce con i suoni della natura, il cinguettio degli uccelli, il suono dei passi, lo scorrere dell’acqua. In Giappone è stata poi utilizzata come accompagnamento per i riti shintoisti. Nel suono dei nostri tamburi risuonano i nostri pensieri, le parole e la nostra vita ».

Cosa vuole dire oggi la vostra musica all’Occidente?

In Occidente c’è tantissima musica, meravigliosa e di grande tradizione. Ecco perché penso che sia abbastanza sorprendente per gli europei che questo nostro stile musicale unisca generi musicali e suoni in maniera flessibile. Il taiko è uno strumento semplice, senza alcuna scala musicale, per questo l’energia degli artisti è trasmessa con maggiore forza al suono e l’ascoltatore prova sensazioni fuori dall’ordinario".

E a una città come Milano?

"E’ la nostra città preferita, bella e vitale. Quando i milanesi assisteranno alla nostra esibizione, sentiranno il suono dei tamburi ma percepiranno anche il silenzio".