Debutto all’Arena, Kaufmann: "Per me fu fondamentale Strehler"

Da Milano arrivano pullman e auto per il tenore austriaco, che debutta al teatro all’aperto più famoso al mondo.

Il tenore Jonas Kaufmann

Il tenore Jonas Kaufmann

Verona, 18 agostov 2021 - Destinazione Arena di Verona, anzi Jonas Kaufmann: da Milano arrivano pullman e auto per il tenore austriaco, che debutta al teatro all’aperto più famoso al mondo. Wagner, Giordano, Verdi, col soprano Martina Serafin e il maestro Jochen Rieder, alla guida dell’Orchestra areniana. In uscita a settembre l’ultimo album, "Liszt Freudvoll und Liedvoll" (Sony). Kaufmann ci accoglie sulle gradinate, mentre la moglie Christiane Lutz, regista d’opera, fa giocare Valentin, il loro bimbo, e Charlotte, una delle figlie che il tenore ha avuto dal primo matrimonio. "È una bella vacanza, siamo sul lago di Garda: ci riposiamo, faremo gite in barca". Tanti suoi fan lombardi sono qui. "Sono felice, li ringrazio: sono legato a Milano. Il centenario della nascita di Strehler mi riporta alla prima volta che ho messo piede al Piccolo; l’incontro con lui rappresenta un momento fondamentale nella mia vita artistica, la vostra città ha un ruolo centrale nel mio percorso". Che sensazione le dà cantare all’Arena? "Incredibile. Qui c’è l’Amarone, sapersi godere la vita, trasformare il lavoro in occasioni piacevoli è importante. L’Italia lo permette. Ho riportato Wagner all’Arena dopo decenni che nessuno lo cantava, è un onore; canto anche Verdi e Giordano perché non voglio fare il tedesco che impone solo autori nella sua lingua, sono un italiano adottivo e un tedesco". A Monaco di Baviera ha debuttato nel ruolo Tristano. "Un successo che mi riempie di gioia. Ho saputo aspettare, l’ho affrontato solo quando mi sono sentito pronto per un ruolo così ricco, difficile, lungo e insidioso per un tenore. È il mio momento wagneriano, posso affrontare la modernità di Wagner che, soprattutto in Tristano, anticipa il XX secolo con una forza rara". Il mondo della musica ha ripreso definitivamente? "Vorrei essere ottimista ma non riesco. Nonostante il lockdown, durissimo anche per me, sono stato tra i pochi artisti privilegiati a non aver subito reali contraccolpi: concerti in streaming, riprese dal vivo, ho registrato ore e ore di Lieder. So quanto abbiano sofferto i colleghi, l’intero sistema, la ripresa totale sarà difficile; sono preoccupato per il pubblico ormai disabituato ad andare in sala, per gli artisti più esposti alle conseguenze di eventuali nuovi fermi". Cosa significa oggi essere un tenore? "Dare emozioni non verbali in un’era di sole parole e immagini".

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