
Lucio Corsi canta fra il pubblico al concerto all'Ippodromo Snai di Milano (Foto Francesco Prandoni)
Milano, 8 settembre 2025 - Lucio Corsi è la vera rockstar italiana dei nostri tempi. E sul palco dell’Ippodromo Snai di Milano per la tappa conclusiva del suo tour estivo lo ha dimostrato alla grande. E non solo per le schitarrate indomate e indomabili che hanno caratterizzato quasi ognuna delle 24 canzoni in scaletta.
Il cantautore maremmano ha annunciato durante la serata le tre date live nei palasport “alla fine del prossimo anno”, ovvero il 27 novembre 2026 al Mandela Forum di Firenze, il 5 dicembre 2026 al Palazzo dello sport di Roma e l’11 dicembre 2026 l’Unipol Forum di Assago, nel mezzo la sua prima tournée europea nei club, che farà tappa il 24 gennaio
al Padiglione Conza di Lugano (Svizzera), il 1 febbraio al Volkshaus di Zurigo (Svizzera), il 3 febbraio al Simmcity di Vienna (Austria), il 5 febbraio al Meet Factory di Praga (Repubblica Ceca), il 6 febbraio al Proxima di Varsavia (Polonia), il 7 febbraio
all’Heimathafen Neukolln di Berlino (Germania), il 9 febbraio al La Madeleine di Bruxelles
(Belgio), il 10 febbraio all’O2 Shepherd’s Bush Empire di Londra (Regno Unito), l’11
febbraio al Den Atelier di Lussemburgo (Lussemburgo), il 13 febbraio al Q Factory di
Amsterdam (Paesi Bassi) e il 15 febbraio all’Elysee Montmartre di Parigi (Francia).

Lucio Corsi ha reso evidente anche ai più giovani che l’essere o non essere rock è una questione di attitudine, di atteggiamento, di sangue che scorre nelle vene. Si è rock o non lo si è. E questo non lo si può inventare, imitare, improvvisare. Lo si è. Lucio Corsi, Francis Delacroix, Tommaso Ottomano e la strepitosa band, con altrettanto strepitose coriste, che li accompagna sono rock. Senza se e senza ma.
Nelle quasi due ore di show live, il cantautore maremmano accompagna il pubblico nel proprio mondo. Fatto di racconti che iniziano con “Questa canzone la scrissi”, ma anche di ragionamenti come “Quando sono arrivato a Milano dalla Maremma, ho visto che i parchi venivano chiusi. E ho pensato che il motivo fosse la consapevolezza che le piante possano scappare”. Un mondo nel quale non disdegna di mostrare i cambi d’abito, che sono anche di fatto cambi di personalità: a volte menestrello in stile Rino Gaetano, a volte Elton John, a volte del tutto senza regole. “Non sono altro che Lucio” canta in ‘Volevo essere un duro’. E il pubblico di questo tour estivo, compreso quello dell’ultima data all’Ippodromo Snai di Milano, ha dimostrato di amarlo proprio per questo.