GRAZIA LISSI
Cultura e Spettacoli

I concerti della Filarmonica della Scala: ecco la 43esima stagione, tra grandi nomi e nuove generazioni

Si parte con Chailly che affronta la Settima di Mahler: “L’unica che ci mancava”. Per la prima volta al Piermarini Barbara Hannigan nel doppio ruolo di cantante e direttrice

SNAPINSTA.APP_436267357_1124609498779740_1428784327534140572_N_1

Il direttore principale della Filarmonica Riccardo Chailly sarà sul podio il 27 gennaio e il 24 febbraio

Milano – La 43ª Stagione di Concerti della Filarmonica della Scala è pronta a lasciare il segno nella storia del Piermarini. Da gennaio a novembre grandi nomi della musica, direttori e solisti, di ogni generazione, in un cartellone che presenta novità e capolavori.

Il primo appuntamento vede sul podio il direttore principale Riccardo Chailly che affronta la Settima Sinfonia di Gustav Mahler (27 gennaio). “In questi anni abbiamo affrontato tutte le sinfonie di Gustav Mahler - spiega il maestro - mancava solo la Settima, che può essere vista come una rivisitazione di tutte le precedenti sinfonie”. Il secondo concerto in stagione di Chailly (24 febbraio) è una nuova tappa nella musica di Sergej Prokof’ev con la Suite dal balletto Romeo e Giulietta, mentre il violoncellista Gautier Capuçon è solista nel Concerto in si minore di Dvořák. “La mia Suite di Prokof’ev - spiega ancora Chailly - sarà formata dalle tre già esistenti: dieci movimenti disposti drammaturgicamente sulla storia di Shakespeare. La Filarmonica conosce bene la musica del balletto e il suo senso teatrale”.

Gianandrea Noseda dirige la Suite da Roméo et Juliette di Hector Berlioz (17 febbraio) e la accosta ai Due pezzi di Luigi Dallapiccola. Al suo fianco debutta Francesco Piemontesi nel secondo concerto per pianoforte di Liszt. Daniele Gatti (24 marzo), dirige la Suite in do maggiore di Bach e una selezione orchestrale da Die Meistersinger von Nürnberg di Richard Wagner; segue il Concerto per violino di Alban Berg eseguito da Frank Peter Zimmermann.

Tra i nuovi direttori di famiglia della Filarmonica c’è Lahav Shani (14 aprile) con il violinista Joshua Bell, insieme per il Concerto in mi minore di Mendelssohn, e la Sinfonia Dal Nuovo Mondo di Dvořák. Non può mancare il direttore emerito Myung-Whun Chung (12 ottobre), che dirige la Sinfonia Patetica di Pëtr Il’ič Čajkovskij e accompagna Mao Fujita nel secondo concerto per pianoforte di Rachmaninov.

Il direttore austriaco Manfred Honeck (3 novembre) manca dal 2018, e sceglie la Decima Sinfonia di Šostakovič, l’Ouverture da Die Fledermaus di Johann Strauss e il concerto in sol di Ravel affidato a Benjamin Grosvenor, straordinario pianista internazionale.

Per la prima volta alla Scala Barbara Hannigan (26 ottobre), nel doppio ruolo di cantante e direttrice – e performer – con La voix humaine di Francis Poulenc. L’esecuzione, che la vede protagonista nella parte di Elle, è accompagnata dalla regia video di Denis Guéguin e Clemens Malinowski ed è preceduta dal capolavoro di Richard Strauss Metamorphosen. Debutto anche per Kazuki Yamada (26 maggio), direttore giapponese, allievo di Ozawa, con le Enigma Variations di Elgar, insieme al violinista Nikolaj Znaider impegnato nel Concerto in re maggiore di Pëtr Il’ič Čajkovskij. È il pluripremiato ensemble barocco Collegium Vocale Gent, guidato dal suo fondatore Philippe Herreweghe (10 marzo), l’orchestra ospite della stagione 2025 con il monumentale Vespro della Beata Vergine di Monteverdi.