Dylan Dog, una passione che non finisce mai. Il re dei collezionisti: “Piace perché è un antieroe fragile”

Da Melegnano l’informatico Cristian Fasano guida l’associazione Dylandogofili. In casa ha edizioni originali e chicche. Sarà presente al raduno a Melegnano Comics

Cristian Fasano, 49 anni, informatico, possiede tutti i fumetti originali di Dylan Dog

Cristian Fasano, 49 anni, informatico, possiede tutti i fumetti originali di Dylan Dog

Melegnano (Milano) – Tutti pazzi per Dylan Dog. Perché l’indagatore dell’incubo è più di una mania, è un contagio che nell’arco di quasi quarant’anni non ha smesso di trasmettersi di generazione in generazione. È di Melegnano, nel Milanese, il presidente dell’associazione Dylandogofili, sodalizio che raggruppa, in Italia, oltre 200 appassionati dell’omonimo personaggio ideato da Tiziano Sclavi.

Cristian Fasano, classe 1975, programmatore informatico per un’azienda americana, padre di due figli di 6 e 9 anni, possiede tutti i fumetti “Dylan Dog” a partire dal primo, mitico numero del 26 settembre 1986, quando la nuova pubblicazione della Sergio Bonelli, con le vignette di Angelo Stano, fece il suo esordio in edicola: era “L’alba dei morti viventi”. Da allora Fasano non si è mai fermato, di pari passo col successo del fumetto.

Com’è nata la passione?

"Avevo 11 anni quando uscì il primo numero e, nonostante la giovanissima età, ero già appassionato di horror: zombie e creature soprannaturali. Fu mio fratello maggiore, che era già un lettore di “Zagor”, a portare a casa quel nuovo fumetto: lo comprò per avere qualcosa da leggere in treno, di ritorno dal servizio militare durante una licenza. Ne fui subito conquistato".

Quali sono le particolarità della sua collezione?

"Del materiale uscito in edicola ho praticamente tutto, compresi gli speciali. Possiedo anche alcuni numeri pubblicati all’estero e un’edizione, molto ricercata, in lingua ladino-friulana. Non ho mai contato i pezzi, ma ho gli armadi pieni".

Come si procura i pezzi?

"Anche attraverso scambi con altri collezionisti. Ogni tanto qualcuno decide di mollare e mettere a disposizione il proprio materiale: pescando tra le raccolte altrui, si possono fare scoperte interessanti"

Ad esempio?

"Beh, nel mondo di Dylan Dog In realtà non ci sono solo i fumetti, ma anche gadget, articoli di giornali e riviste, parodie del personaggio: è un universo".

Un universo anche piuttosto complesso.

"Per questo, nel 1998 ho iniziato un lavoro di catalogazione di tutto ciò che ruotava attorno a questo mondo. Da lì è nato il sito web Dylandogofili, che a partire dal 2003 è diventato un punto di riferimento per gli appassionati e ha fatto da apripista all’associazione, che è stata invece fondata nel 2010. Abbiamo soci in tutta la Penisola. Principalmente uomini, ma anche alcune donne".

Quali sono le attività dell’associazione?

"Promuove il personaggio Dylan Dog a tutto tondo. Anche attraverso la partecipazione a fiere ed eventi. Come il festival Melegnano Comics, in programma il 13 e 14 aprile al castello di Melegnano. Saremo presenti con una nostra postazione e cureremo, sabato alle 15, l’incontro “L’inizio dell’incubo”, al quale parteciperanno anche i vignettisti Angelo Stano e Giampiero Casertano".

Perché l’indagatore dell’incubo è, ancora, tanto affascinante? Cosa racconta oggi ai suoi lettori?

"Coi suoi difetti e le sue fragilità, Dylan Dog è un antieroe, nel quale ognuno di noi potrebbe riconoscersi. Nelle sue storie non c’è solo il soprannaturale, ma anche tanta umanità. E risvolti sociali: tra gli episodi più amati, che sono rimasti impressi nell’immaginario, c’è quello di Johnny Freak, un ragazzino disabile che offre agli autori la possibilità di affrontare i temi della diversità e del disagio".

Cos’altro l’ha conquistata?

"Apprezzo i dettagli grafici, che sono molto curati. Ogni disegnatore ha il suo stile, la capacità di creare un contesto attorno ai personaggi. Corrado Roi, ad esempio, è il maestro delle ombre".

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