Cinque Giornate, Milano celebra il 175esimo anniversario: la storia, gli aneddoti, la memoria

Dal 18 al 22 marzo 1848 la città si sollevò contro l’occupazione austriaca e riuscì a cacciare le truppe del Maresciallo Radetzky. Evento speciale al Museo del Risorgimento

Le Cinque Giornate di Milano

Le Cinque Giornate di Milano

Milano – In questi giorni Milano celebra il 175esimo anniversario delle storiche Cinque giornate che, dal 18 al 22 marzo 1848, videro la popolazione cittadina, oppressa dalla dominazione austriaca, insorgere con le armi contro le truppe comandate dal Maresciallo Radetzky, cacciandole.

Le vicende storiche

La guida politica dell'insurrezione è divisa tra i democratici, capeggiati da Carlo Cattaneo, e i moderati, guidati dal podestà Gabrio Casati. Il primo vuole salvaguardare il carattere popolare della rivolta, mentre i moderati di Casati chiedono l'intervento dei Savoia. Carlo Alberto decide di intervenire, e muove le sue truppe piemontesi contro l'Austria, dando inizio alla Prima guerra d'indipendenza. L'impresa si rivela però fallimentare e pochi mesi dopo gli austriaci tornano a occupare Milano, ricacciando i piemontesi entro i loro confini. Il Governo provvisorio della città e la libertà durarono dunque solo qualche mese. Nell'agosto dello stesso anno gli austriaci ripresero Milano, ma il coraggio e il valoroso sacrificio di molti uomini e donne non fu vano né dimenticato.

I moti risorgimentali

Le Cinque giornate di Milano furono infatti il preludio dei moti risorgimentali e delle Guerre di indipendenza che portarono alla definitiva liberazione della città e all'unione dei territori del Lombardo-Veneto al Regno d'Italia. Le Cinque Giornate di Milano misero la città ambrosiana, al tempo capitale del Lombardo-Veneto, al centro dell'attenzione internazionale: fu una fra le più rilevanti esperienze rivoluzionarie della Penisola, infiammata, come larga parte d'Europa, da quei venti democratici e repubblicani che si erano mischiati alle istanze di autodeterminazione e di indipendenza nazionale.

L'aneddoto manzoniano

Si narra inoltre che, durante le cinque giornate di Milano, alcuni cittadini si recarono sotto le finestre della casa di Alessandro Manzoni acclamandolo, Questi si affacciò sulla piazzetta che si trovava davanti casa, con accanto due servi che reggevano i lumi e gridò “Viva! Viva l’Italia!”. In mezzo alla folla si fece avanti uno dei capi e chiese a Manzoni un inno per la liberazione dell’Italia. Il poeta rispose che era ormai vecchio e non si sentiva più capace di scrivere versi, promettendo tuttavia che avrebbe pubblicato alcuni suoi scritti inediti in modo che il ricavato potesse servire ad aiutare la causa. Furono così pubblicate ‘Il proclama di Rimini’ e ‘Marzo 1821’.

La memoria storica

La storia dei suoi protagonisti e delle sue protagoniste rappresenta il cuore del percorso espositivo del Museo del Risorgimento di Milano ed è raccontata da dipinti, acquerelli, disegni, incisioni, ma anche da bozzetti di monumenti e molti oggetti, armi, coccarde, bandiere, che concorrono a definire la memoria di una delle pagine più emozionanti e rilevanti della storia milanese, italiana ed europea e che gli eventi organizzati hanno lo scopo di ripercorre e far rivivere.

L’appuntamento

In occasione del 175esimo anniversario, il Museo del Risorgimento propone una visita guidata gratuita per conoscere il museo e il suo patrimonio, mercoledì 22 marzo alle 14.30. Partecipazione e ingresso gratuito sino ad esaurimento posti, con prenotazione obbligatoria scrivendo a c.museorisorgimento@comune.milano.it entro il 21 marzo ore 12:00. 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro