Le canzoni di Mameli, Mario Castiglione e i suoi pezzi come una fiction: a puntate

L’artista parla di “Clandestino (S1 E0)” e del nuovo “Mai Love (S1 E1)”. Come in tv, le indicazioni tra parentesi nei titoli indicano serie ed episodio

Mario Castiglione, in arte Mameli

Mario Castiglione, in arte Mameli

Preparate i popcorn, c’è una serie tv… da ascoltare. "Questo mio nuovo progetto discografico è nato dall’idea di raccontare le canzoni come fossero episodi di una fiction" racconta Mario Castiglione, in arte Mameli, parlando di “Clandestino (S1 E0)” e del nuovo “Mai Love (S1 E1)”, i singoli con cui ha dato via all’impresa. "Proprio come in tv, le indicazioni tra parentesi nei titoli indicano serie ed episodio. Lo 0 di ‘Clandestino’ chiarisce che quella è stata la puntata-pilota e che con ‘Mai Love’ la narrazione della mia vita, delle mie esperienze, dei miei amori e dei miei disamori, inizia ad entrare nel vivo. Tutto questo, naturalmente, con Milano sullo sfondo perché è qui che vivo e che creo la mia musica. Sono nato, infatti, ad Augusta e ho vissuto a Catania fino ai vent’anni, poi mi sono trasferito al Nord, dove sto ormai da otto anni".

Di cosa parla “Mai Love (S1 E1)”?

"È il racconto di una crisi, di un vuoto costante, destinato a rimanere tale perché, purtroppo, non verrà colmato dall’altra parte; ogni secondo si lacera sempre di più, urla aiuto sempre di più. Ma nessuno ci ascolta, siamo solo noi e le nostre ferite".

Quanto è lunga questa serie?

"Immagino una decina di episodi, per poi riunire tutto in un cortometraggio da presentare al pubblico assieme all’album-compilation dei diversi momenti".

Dove presenterete il tutto?

"Stiamo pensando a un evento in un piccolo cinema di Milano in cui presentare il film finalmente completo, svelando quindi l’episodio finale, e suonare qualcosa dal vivo".

In questo lavoro lei non è solo.

"In entrambi i brani, oltre alla mia, c’è la penna di Paolo Antonacci, mentre in ‘Mai Love’ c’è pure Lorenzo Fragola. Scherzando dico che io e Lorenzo siamo una coppia di fatto, perché la nostra collaborazione non s’è fermata a ‘Crepacuore’, il disco realizzato assieme quasi un anno fa, ma è proseguita nel tempo. Lui scrive per i miei progetti e io per i suoi. Siamo entrambi siciliani e ci facciamo forza uno con l’altro".

Che rapporto ha con questi videoclip e col filo rosso che li lega?

"Il mio lavoro è quello di rappresentare al meglio le canzoni, che non sono a servizio della storia, ma piuttosto il contrario; è la narrazione a far emergere la musica".

Col suo staff vi siete dati un termine?

"Non ancora. Le canzoni sono tutte scritte, ma ne stiamo mettendo a posto ancora alcune, perché sono un patito della produzione e metto una gran cura in tutto quel che faccio".

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