Roberto Brivio: "Il mio cabaret nelle case di tutti. In diretta Facebook"

82 anni da 60 su palco, ha deciso di non lasciare soli i milanesi. Questa sera il “debutto”

I Gufi  mitica formazione di cabaret

I Gufi mitica formazione di cabaret

Milano, 29 febbraio 2020 - I teatri sono fermi a causa del provvedimento anti-coronavirus ma nel vero artista la voglia di fare teatro non si ferma mai. È questione di dna. Così questa sera Roberto Brivio, 82 anni - 60 dei quali passati sui palchi - ha deciso di non lasciare sola la sua città e sarà in diretta Facebook per uno spettacolo dedicato "all’ultima Milano, quella di oggi". Una performance nella quale ci sarà un po’ tutto Brivio: l’artista, l’attore, il cabarettista e anche lo scrittore. Dai leggendari “Gufi”, che spopolavano negli anni Sessanta, fino ad oggi in poi. Brivio, ci racconti un po’ come è nato questo progetto. "È semplice: uno si guarda attorno, vede i teatri chiusi e pensa a cosa può fare. È nato così il “Briviowebcabaret”, che andrà in onda sulla mia pagina Facebook alle 21.30. Durerà un’ora e ci saranno tanti pezzi del mio passato; l’idea è quella di trasformare il tutto in un appuntamento settimanale, poi bisettimanale e infine quasi giornaliero. Sarà in italiano ma ci sono parti riservate al dialetto, non lo posso certo dimenticare". È tutto pronto? "Quasi, io e Guido Veronesi stiamo praticamente montando un film in due. Non abbiamo degli studi Rai a nostra disposizione purtroppo…". Per lei si tratta di una novità. Qual è il suo rapporto con i social network? "Confesso che a volte mi faccio aiutare e consigliare per quanto riguarda i social. Alla fin fine risultano utili ma se non si sta attenti, su Facebook, si può perdere anche delle giornate intere. E io penso che le giornate siano fatte pure per passeggiare all’aria aperta e scrivere canzoni. O spettacoli, magari". Come vede la sua Milano in questi giorni così particolari per tutti? Dica la verità, questo spettacolo non è anche un modo per esorcizzare la paura? "Direi di no, vedo una città un poco spaventata ma non certo distrutta. I veri guai riguardano alberghi e altre attività commerciali, quindi lo comprendo se mi parlano di qualche allarmismo. Io, però, non mi spavento e continuo a credere che l’unica disfatta sarebbe se la gente non potesse più andare a teatro".  

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