I 600 anni della Battaglia di Arbedo, storico successo militare del Ducato di Milano

Il 30 giugno del 1422 le truppe guidate dal Carmagnola sbaragliavano l'esercito svizzero, assicurando ai Visconi il controllo di Bellinzona

Il Castelgrande di Bellinzona

Il Castelgrande di Bellinzona

Il 30 giugno del 1422, seicento anni fa, il Ducato di Milano vinceva la battaglia di Arbedo, uno dei successi militari più prestigiosi dell’antico Stato.

La vittoria nella località del Canton Ticino alle porte di Bellinzona permise a Filippo Maria Visconti di mantenere il possesso della città, importante crocevia a ridosso dei passi alpini, da poco riconquistata dopo che era finita in mani elvetiche. Questo successo militare, inoltre, segnò in qualche modo il culmine dell’espansione del Ducato visconteo che, sotto Gian Galeazzo, era arrivato a toccare la quasi totalità della Lombardia, gran parte del Piemonte e anche alcune zone di Veneto ed Emilia.

La battaglia vide contrapposti alcuni Cantoni svizzeri della Vecchia Confederazione, privi però del sostengo di Berna e Zurigo, e le truppe milanesi guidate da Angelo della Pergola e dal capitano di ventura Francesco Bussone detto il Carmagnola, uno dei migliori condottieri dell’epoca. Fu quest’ultimo a elaborare la strategia che si rivelò vincente, permettendo ai milanesi di battere i temibili cantoni svizzeri, la cui potenza militare era notevolmente cresciuta in quell’epoca, come ben sapevano gli Asburgo più volte sconfitti verso la fine del XIV secolo.

Dopo che la cavalleria guidata dal della Pergola era stata agevolmente neutralizzata dai fanti svizzeri, forti di lance e alabarde, il Carmagnola si servì dei balestrieri per tenere occupate a distanza le truppe nemiche, ordinando nel frattempo ai cavalieri di smontare da cavallo per affrontare il nemico a piedi con le picche, di portata maggior rispetto alle alabarde elvetiche. Lui stesso guidò la carica decisiva che sbaragliò l’esercito dei cantoni, costretto a ripiegare verso il passo del San Gottardo. Bellinzona e gran parte del Ticino erano ancora milanesi.

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