Al liceo Parini si parla di sesso 58 anni dopo la Zanzara: “Sempre i soliti moralismi, manca l’educazione sessuale”

Milano, sul giornalino scolastico “Zabaione” è stato riproposto il sondaggio che finì in tribunale nel 1966. Cosa emerge dalle interviste agli studenti del classico? "Il peso del patriarcato ancora resiste"

La redazione dello Zabaione, il giornalino del liceo Parini

La redazione dello Zabaione, il giornalino del liceo Parini

Milano – “Cosa ci ronza in testa?". Il richiamo a La Zanzara del 1966 è già nel sottotitolo, nella scelta del bianco e nero, nelle foto del "caso mediatico senza precedenti". Ma il suo erede, Zabaione, il giornale indipendente del liceo classico Parini (che dal 2006 si stampa ininterrottamente e resiste alla svolta digitale), si è spinto più in là. La sua redazione ha voluto approfondire l’inchiesta di 58 anni fa, intervistando una delle protagoniste – Claudia Beltramo Ceppi – che diede il via all’intervista tra le studentesse su "argomenti considerati, al tempo, indecenti" e che per questo finì in Tribunale (assolta con formula piena), per poi riproporre le stesse domande alle pariniane di oggi: "Cosa ne pensano le ragazze del 2024?".

Pariniani del 1966 con le copie de La Zanzara
Pariniani del 1966 con le copie de La Zanzara

"Le abbiamo intervistate a scuola, durante l’intervallo, nei corridoi – racconta la direttrice dello Zabaione, Jessica Stefanini, classe terza C –. Emerge uno spaccato interessante. I tempi della Zanzara erano diversi, molti dei diritti che le donne hanno conquistato si danno per scontati, ma c’è molta consapevolezza su discriminazioni e disuguaglianze che percepiamo come donne e restano aspetti comuni come l’educazione sessuale, che ancora manca a scuola, e l’incomunicabilità generazionale sul tema. Si sente meno il vincolo della religione ma sulla figura femminile restano moralismi obsoleti, forse più velati e comunque invasivi".

Il Giorno dell'epoca, che dava conto dell'assoluzione dei ragazzi
Il Giorno dell'epoca, che dava conto dell'assoluzione dei ragazzi

"Stessa scuola, stesse aule, stessi corridoi", prendendo spunto dalle "due pagine più famose del giornalismo pariniano, che hanno scalfito il panorama nazionale", le liceali d’oggi raccontano che "resta divisiva la questione del dialogo sull’educazione sessuale con i propri genitori": il gap generazionale c’è. E "come un tempo incombe la necessità che a scuola si educhi alla sessualità in modo oggettivo, senza l’influenza di moralismi" ma prima delle superiori, alle medie, "sin dai primi anni dell’adolescenza".

Perché "al liceo stai già sperimentando in prima persona" e spesso "si va incontro alle prime esperienze munite solo dei consigli delle amiche". Anche se le studentesse non nascondono "l’altra faccia della medaglia": "L’educazione sessuale trattata troppo presto può essere presa con poca serietà", "Spesso gli studenti stessi trattano questo argomento in maniera troppo infantile e scherzosa". E, ancora, "i tempi sono cambiati ma la relazione tra sesso e società non è del tutto risolta". "Negli anni Sessanta si discuteva sull’importanza della verginità prematrimoniale; nel ventunesimo secolo invece, dato che il vincolo del matrimonio non è più concepito allo stesso modo, ci si chiede se la verginità possa essere effettivamente percepita come un valore".

Emerge quasi "una gara alla sessualità": "C’è una comune sensazione per cui le ragazze si sentano spinte e quasi forzate ad avere le loro prime esperienze il più presto possibile", anche se ci sono "pareri contrastanti sulla cosiddetta ’età adatta’". Gli anticoncezionali, invece, sono dati per scontati: "Non è più un problema sentito e talvolta nemmeno considerato dalle pariniane, che ne parlano solo se interrogate in merito: ’Sono stati creati apposta e sono indispensabili. Non dovrebbero essere argomenti tabù’", rispondono a Rachele, Aurelio, Valeria e Sara, che curano l’inchiesta.

"La religione non è più un criterio di moralità", le eccezioni ci sono ma sono rare. Rispetto alle pariniane di sessant’anni fa sottolineano "l’importanza della realizzazione personale prima che familiare", il valore dell’indipendenza economica, anche se sanno che gli ostacoli sussistono, come la difficoltà di conciliare lavoro e famiglia. "Moltissimo è cambiato nei rapporti tra generi, ma per alcune la mentalità patriarcale ha radici troppo profonde per essere sradicata nel giro di un paio di generazioni", spiegano dalla redazione dello Zabaione. Che chiude con un impegno attivo, per "difendere i diritti conquistati con tanta fatica", citando i dati sui divari di genere e rilanciando la riflessione ai lettori del Parini: "Su cosa si basa la nostra moralità?" Quali sono e da dove provengono gli ideali in base ai quali affrontiamo la vita"? Attendono risposte i liceali di oggi, perché "abbiamo bisogno di un rinnovamento che parta dalle radici e tocchi ogni aspetto della questione femminile e civile".

Guardano oltre. "La nostra inchiesta è stata svolta tra pariniane, ci piacerebbe riproporla in contesti diversi: abbiamo già contattato altre scuole". Intanto il loro giornale arriva in via Goito. "Ci era stato proposto di non stamparlo più, di spostarlo online – conclude Jessica –: non sarebbe la stessa cosa, i compagni lo leggerebbero meno. Se ti arriva tra le mani, lo conservi e non riesci a non dare almeno un’occhiata. È una bella esperienza per approfondire argomenti di attualità e farli capire ai coetanei. Anche il giornale è un atto politico".

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