
Yacov da Tel Aviv alla Malpensa Lascia tutto in stazione e sparisce
È volato in Italia da Israele per realizzare il sogno che confessava in famiglia: vedere il "mare italiano". È stato visto per l’ultima volta una settimana fa alla stazione di Rho. Da allora la vita di Yacov Katcko è quella di una fantasma. Ha problemi di salute e non ha con sé le medicine che gli sono necessarie. Yacov ha 28 anni, vive con i genitori a Tel Aviv. Alle dieci del mattino del 13 aprile, giovedì, si allontana da casa e raggiunge l’aeroporto. Sale sul volo delle 13.05 che alle 16.42 atterra a Malpensa. C’è un "buco" di ventiquattr’ore, fino alle 15.30, quando il giovane israeliano si presenta alla biglietteria della stazione di Rho. È ripreso dalle telecamere. Si mostra calmo. Chiede, genericamente, un biglietto "per il mare". Gliene viene rilasciato uno con destinazione Genova. Yacov si accinge a pagare. Nell’estrarre una banconota, la strappa. Si agita. Si allontana senza ritirare il biglietto e abbandonando la borsa con il portafoglio, il cellulare, della biancheria. Ha con sé il passaporto israeliano. Dalla biglietteria avvertono la Polfer. Nella borsa c’è anche un bloc notes e sulla prima pagina è annotato il telefono del fratello di Yacov, che abita in Belgio. Questi viene avvertito, accorre e denuncia la scomparsa del congiunto. Scatta il piano della prefettura per le persone scomparse. Yacov Katcko è alto un metro e 80, indossa giubbotto e pantaloni neri, scarpe nere. È in Italia per la prima volta, non ha parenti, amicizie. "Invitiamo - è l’appello di Valentina Zaniolo, presidente per la Lombardia di Penelope, l’associazione che segue i familiari delle persone scomparse - chiunque dovesse vederlo a contattare le forze dell’ordine oppure Penelope Lombardia al 380.7814931".
Gabriele Moroni