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Allarme writer, 14 chiese imbrattate: "I vandali non rispettano la storia"

Il dossier dell'Associazione antigraffiti: fenomeno in grave aumento di Massimiliano Mingoia

Chiese imbrattate a Milano

Milano, 23 agosto 2015 - Graffiti, tag, scritte, scarabocchi. I writer non hanno avuto pietà neanche delle chiese. L’elenco dei luoghi di culto imbrattati in città è lungo. L’ha stilato l’Associazione nazionale antigraffiti (vedi tabella). Ben 14 templi religiosi portano sulle proprie mura i segnali del passaggio di vandali armati di vernice spray. Si va dalla Basilica di San Lorenzo alla chiesa di San Fedele dietro a Piazza Scala fino al Tempio valdese in via San Giovanni in Conca e alle chiese di Santo Stefano al Verziere e di San Tommaso in via Broletto, giusto per citare alcune delle strutture più danneggiate.

I luoghi di culto colpiti sono quasi tutti in centro. I danni arrecati dai writer alle antiche chiese ammontano a migliaia di euro. Difficile arrivare a una stima precisa, perché anche dopo la cancellazione di tag e scritte i muri vengono risporcati dopo pochi giorni. I graffitari sembrano accanirsi proprio sulle chiese. Un fenomeno non certo nuovo, come testimonia Fabiola Minoletti, segretaria dell’Associazione nazionale antigraffiti e portavoce del Comitato Abruzzi Piccinni: «Già nel 2011 avevamo preparato un report con un lungo elenco di luoghi di culto imbrattati. Da allora non è cambiato nulla». Un fatto molto grave, secondo la Minoletti: «Queste scritte che sfregiano da anni i nostri monumenti e le nostre chiese offendono la nostra storia e la nostra città. Ed è ancor più triste constatare come si stia sempre più affermando una nuova corrente di writer vandalici che a differenza del passano non rispetta più neanche i monumenti e i luoghi sacri».

Complicato per la Curia ambrosiana, proprietaria delle chiese milanesi, far fronte alle spese per la pulizia di tutti i luoghi di culto. Servirebbe un investimento di migliaia di euro. Senza contare che ogni intervento richiede il via libera anche della Sovrintendenza ai Beni architettonici e Paesaggistici. Il Comune, per ora, ha le mani legate per un eventuale supporto alle comunità religiose per la pulizia dei muri: «Le interdittive antimafia hanno temporanamente bloccato l’appalto per la pulizia dei graffiti – spiega l’assessore ai Lavori pubblici Carmela Rozza –. L’obiettivo dell’amministrazione, comunque, resta quello di offrire alla Curia una prima pulizia delle chiese maggiormente rappresentative nel centro della città a fronte di abbonamenti per mantenere privi di imbrattamenti quei luoghi».

di Massimiliano Mingoia

massimiliano.mingoia@ilgiorno.net