"Viviamo da reclusi. Non ci accontentiamo di un testo qualunque"

Fortunato Nicoletti, vicepresidente di "Nessuno è Escluso", auspica l'approvazione di una legge che garantisca ai caregiver familiari il diritto di vivere senza restrizioni. Il requisito della convivenza è fondamentale per una legge equa e socialmente giusta. È necessario un riconoscimento economico e previdenziale per sostenere i caregiver.

"Ci auguriamo che delle 8 proposte di legge attualmente all’esame delle commissioni parlamentari, almeno una veda la luce e sia approvata in Parlamento. O, meglio ancora, che si arrivi ad un testo unico". Parte da qui Fortunato Nicoletti, vicepresidente di “Nessuno è Escluso“. Parte da quello che non può non sembrare un paradosso all’italiana: dopo 20 anni di nulla o quasi nulla sul tema caregiver famigliari, ecco addirittura 8 proposte. Ma Nicoletti è chiaro: "Non possiamo più attendere, ma deve essere altrettanto chiaro che non potremo nemmeno accontentarci di una legge qualunque, come quella varata dalla Regione Lombardia ad esempio. La legge che vogliamo deve garantire al caregiver familiare il diritto di vivere senza più costringerlo a rimanere agli arresti domiciliari, privato pure dell’ora d’aria, come purtroppo avviene oggi". Una volta indicato l’obiettivo, Nicoletti spiega qual è l’elemento decisivo per centrarlo: "Il requisito della convivenza non solo è uno di quelli sine qua non, ma è anche lo spartiacque tra una legge equa e socialmente giusta ed una assolutamente iniqua e non proporzionata al carico assistenziale, allo stress e all’impoverimento economico, relazionale, familiare e lavorativo al quale ogni caregiver familiare che si occupa di un proprio caro convivente prima o poi deve far fronte" sottolinea il vicepresidente di “Nessuno è Escluso“. "Stabilire la platea di riferimento della legge è, oltrettutto, un esercizio intelligente perché permette di stabilire le risorse utili a rendere la norma efficace: questa legge, infatti, non potrà prescindere da un riconoscimento economico e da uno previdenziale, quindi ci vogliono risorse importanti e strutturali. Oggi i caregiver familiari sono soli. Questo riconoscimento legislativo non è più procrastinabile e può rappresentare quel porto sicuro al quale aneliamo".

Giambattista Anastasio