Milano, violenze sessuali a Capodanno 2022 in piazza Duomo: altri 4 arresti

Sono nove le ragazze che hanno confermato i loro racconti sulle violenze e rapine subìte. Per tre imputati maggiorenni arrestati nei mesi scorsi è già in corso un processo in cui il Comune di Milano è parte civile

Polizia in piazza Duomo

Polizia in piazza Duomo

Milano, 18 dicembre 2022 - Altri quattro giovani arrestati per lo stupro di gruppo, in piazza Duomo a Milano, nella notte di Capodanno 2022. La Polizia di Stato ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari, su richiesta dei pubblici ministeri del V Dipartimento, emessa nei confronti di 4 giovani cittadini egiziani di 19 e 20 anni, gravemente indiziati dei reati di violenza sessuale di gruppo e di rapina aggravata. 

Sono nove le ragazze che, durante un incidente probatorio, avevano confermato i loro racconti sulle violenze sessuali di gruppo subite la notte di Capodanno. Per tre imputati maggiorenni arrestati nei mesi scorsi è già in corso un processo, chiesto e ottenuto dall'aggiunto Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo. Per la vicenda anche la magistratura minorile aveva disposto l'arresto di un 16enne egiziano e di un connazionale 17enne e il procedimento è ancora in corso. Il Comune di Milano aveva deciso di costituirsi parte civile.

Uno dei quattro arrestati, si è scoperto, aveva partecipato a due aggressioni: sia a quella di due ragazze tedesche, sia a quella, successiva, di due ragazze italiane, circa un'ora dopo. Il giudice per le indagini preliminari che ha disposto gli arresta ha spiegato questo rafforza "il convincimento circa la consapevole e volontaria adesione alle violenze" del ventenne egiziano, residente nel Milanese.

 

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Tre gruppi diversi 

Stando alle ricostruzioni degli investigatori di via Fatebenefratelli che hanno analizzato frame dopo frame le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza e i video amatoriali circolati sui social (e acquisiti dalla polizia), ad agire sarebbero stati tre più gruppi di giovani - tutti stranieri - che hanno agito in punti diversi (ma sempre in centro) in maniera non coordinata tra loro ma con la stessa modalità: circondare e molestare, con la forza del branco, ragazze che si trovavano in centro per festeggiare la fine dell'anno. Non solo: tutte le vittime sono state anche rapinate.  Tra loro ragazzi delle periferie di Torino. E otto egiziani che gravitano tra via Imbonati e la Centrale, l’hinterland e la Bergamasca, compresi irregolari, richiedenti protezione internazionale e minori non accompagnati. È l’identikit dei diciotto (quindici maggiorenni e tre minorenni) rientrati nell'indagine nella Squadra mobile e commissariato Centro sugli assalti di Capodanno in piazza Duomo: di questi, dodici risultano già iscritti nel registro degli indagati per rispondere a vario titolo di violenza sessuale di gruppo, rapina e lesioni. L’inchiesta degli agenti guidati dal dirigente Marco Calì – alimentata pure dal determinante contributo degli specialisti della Scientifica che hanno inserito i volti immortalati quella notte da telecamere e smartphone nel software Sari per il riconoscimento facciale – aveva chiarito che ad aggredire le nove ragazze che finora hanno denunciato non è stato un unico branco, bensì tre gruppi distinti entrati in azione nel giro di un’ora senza una regìa unica; e non è escluso che le stesse bande abbiano colpito pure in altre zone per accerchiare, rapinare e molestare. Oltre ai tabulati telefonici, a incastrare alcuni dei componenti ci sarebbero anche commenti postati sui social il giorno dopo. Stando alle ricostruzioni degli investigatori di via Fatebenefratelli che hanno analizzato frame dopo frame le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza e i video amatoriali circolati sui social (e acquisiti dalla polizia), ad agire sarebbero stati tre più gruppi di giovani - tutti stranieri - che hanno agito in punti diversi (ma sempre in centro) in maniera non coordinata tra loro ma con la stessa modalità: circondare e molestare, con la forza del branco, ragazze che si trovavano in centro per festeggiare la fine dell'anno. Non solo: tutte le vittime sono state anche rapinate. 

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Gli episodi

La prima a finire nel mirino era stata una diciannovenne residente fuori città, aggredita sul lato di via Mazzini da una trentina di persone e palpeggiata, prima di essere messa in salvo da uno dei nuclei di pronto impiego dislocati lì da Prefettura e Questura in chiave anti-assembramenti. Poi è toccato a una diciannovenne milanese, accerchiata con le stesse modalità mentre si trovava in compagnia di tre amiche, molestata, spintonata con violenza e derubata della borsetta con i suoi effetti personali. In questo contesto, pure un’altra ragazza sarebbe stata aggredita. E poi ci sono le due studentesse tedesche, che, come documentato da un filmato e riferito dalle vittime nella denuncia presentata al rientro in Germania a Mannheim, sono state schiacciate contro le transenne e palpeggiate, prima di riuscire ad allontanarsi a fatica dalla ressa per rifugiarsi dietro un cordone di militari della Finanza.

I primi arresti e il processo 

Lo scorso ottobre si è aperto il processo a tre giovani accusati dello stupro di gruppo consumato la notte di Capodanno, in piazza Duomo. Il processo immediato (si salta la fase dell’udienza preliminare) è a carico del 19enne Abdel Fatah, di Mahmoud Ibrahim, 18 anni, nato in Egitto e residente a Milano, mentre i legali di  Abdallah Bouguedra, 21 anni, di origine marocchina e residente a Torino, - anch'egli riconosciuto da una delle vittime - hanno puntato tutta la difesa sullo scambio di persona chiedendo il processo ordinario per far valere le ragioni di Bouguedra in dibattimento. Un quarto soggetto è stato arrestato nell'ambiuto dell'inchiesta: si tratta di Abdel Fatah, nato nel 2003 e residente a Milano, per il quale i pm avevano chiesto la misura cautelare in carcere rigettata dal gip e poi riconosciuta dal Riesame. 

 

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