"Fai quello che dico, sei la mia schiava". Ex assessore arrestato per violenza sessuale

L’aperitivo al bar Basso, le avance in garage e il raptus incontrollato: denuncia choc contro Paolo Massari

L'ex assessore Paolo Massari

L'ex assessore Paolo Massari

Milano, 15 giugno 2020 - Gli schiaffi al volto e sulla schiena. Il raptus incontrollato: "Adesso fai quello che ti dico io, sei la mia schiava". La violenza brutale. È la sequenza choc, secondo le fonti consultate dal Giorno , ricostruita da un’imprenditrice di 56 anni, che ha denunciato per violenza sessuale il giornalista ed ex assessore all’Ambiente della Giunta Moratti Paolo Massari, di due anni più giovane di lei e conosciuto al liceo.

Stando a quanto risulta, i due, che in questi trent’anni sono sempre rimasti in contatto, si erano rivisti di recente perché la donna, che lavora nel campo dei centri fitness e che ha subìto come tanti altri le pesantissime conseguenze economiche della pandemia e del lockdown, voleva qualche consiglio sul come rilanciare la sua attività, in particolare sul come pubblicizzarla al meglio in vista della riapertura, facendo leva sull’esperienza che l’amico ha acquisito nel campo della comunicazione e dei mass media.

Sabato sera, i due si danno appuntamento al bar Basso di viale Abruzzi per un aperitivo. La serata, iniziata alle 20, proseguirà a cena, ma a un certo punto Massari propone alla donna di fare breve tappa a casa sua, a poche centinaia di metri di distanza, per lasciare il motorino e prendere la macchina. Arrivati in garage, la scena cambia completamente: l’uomo inizia a fare avance all’amica, sempre più pesanti ed esplicite. Lei specificherà poi di non aver incoraggiato in alcun modo l’uomo e di avergli chiarito che non intendeva che la serata prendesse quella piega.

Massari non si ferma , denuncerà la donna, anzi: la prende a ceffoni, le strappa i vestiti di dosso e la violenta. In un momento di distrazione, durante il quale il giornalista si sarebbe seduto per fumare una sigaretta, lei riesce in qualche modo a trovare la forza per fuggire dall’abitazione e a chiedere aiuto a un gruppo di ragazzi che sta passando proprio in quel momento dalle parti di via Bixio. I

l resto della storia è tristemente simile al calvario che devono attraversare le vittime di stupro: gli esami al Centro antiviolenza della clinica Mangiagalli (che avrebbero accertato segni compatibili con la violenza avvenuta), il colloquio con uno psicologo e la denuncia agli agenti di polizia. La donna fa il nome del presunto aggressore: è Paolo Massari, il suo amico. Gli investigatori lo trovano a casa e lo arrestano, d’intesa con il pm di turno Donata Costa. Nelle prossime ore ci sarà l’interrogatorio di convalida del gip; dopo l’arresto, avrebbe sostenuto che il rapporto è stato consenziente. Secondo le informazioni a disposizione, gli uomini della Scientifica avrebbero trovato tracce di sangue nel box.

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