Milano - Un’aggressione in pieno centro a Milano, davanti a uno dei monumenti più iconici della città. Un raid che l’estate scorsa aveva riacceso le polemiche sull’allarme sicurezza all’ombra della Madonnina. A poco meno di cinque mesi di distanza, la Procura ha notificato l’avviso di chiusura delle indagini al presunto autore della violenza sessuale nei pressi del Castello Sforzesco, avvenuta all’alba del 29 agosto 2022: secondo gli approfondimenti investigativi degli agenti della sezione specializzata della Squadra mobile, coordinati dall’aggiunto Maria Letizia Mannella e dal pm Pasquale Addesso e guidati dal funzionario Stefano Veronese, l’uomo che quella notte ha costretto una sedicenne a subìre atti sessuali contro la sua volontà è il trentenne V.V., incensurato di origini filippine di professione chef de rang in ristoranti e alberghi di lusso; nell’informazione di garanzia notificata all’indagato, difeso d’ufficio dall’avvocato Paola Dal Cero, si fa anche riferimento all’aggravante della minore età della vittima e al fatto che l’aggressore avrebbe anche approfittato del suo "stato di ubriachezza".
Stando a quanto appreso dal Giorno, a incastrare il capo cameriere sono state le immagini registrate dalle telecamere e una maglietta bianca particolarmente riconoscibile. L’inchiesta della Mobile era scattata la mattina del 29 agosto, quando la minorenne si era risvegliata nell’area verde attorno al Castello, vicino all’angolo con via Minghetti, e aveva trovato la forza di chiedere aiuto ai poliziotti di una Volante di passaggio. Poi la sedicenne era stata affidata ai sanitari di Areu, che l’avevano trasportata alla clinica Mangiagalli per gli esami del caso. A valle degli accertamenti medici, la ragazza, sostenuta dai genitori, si era recata in Questura per sporgere denuncia e per raccontare quello che si ricordava della serata precedente, trascorsa con un’amica in una delle più conosciute discoteche del Parco Sempione.
All’uscita dal locale , le due coetanee si erano imbattute in un uomo, oggi identificato per V.V., che si era offerto di accompagnarle al posteggio più vicino dei taxi; a un certo punto, la sedicenne si era ritrovata da sola con lo sconosciuto, che l’aveva costretta a sdraiarsi sul prato e aveva iniziato a palpeggiarla. L’assalto era andato avanti per alcuni interminabili minuti, fin quando l’uomo si era alzato e si era allontanato a piedi, incurante delle condizioni della sedicenne. Che solo un’ora dopo, ancora sotto choc, era riuscita a richiamare l’attenzione delle forze dell’ordine. Ora gli inquirenti hanno chiuso il cerchio, al termine di un’indagine molto complessa.