Violenta bimba di sette anni. In carcere bidello pedofilo

Il 20enne condannato a 5 anni e 4 mesi. A San Vittore sarà seguito da uno psicologo. Le indagini dopo il racconto della piccola: "Mamma ho un peso da confidarti...".

di Anna Giorgi

MILANO

"Mamma ho un peso molto grande da confidarti. È una cosa brutta": così la bimba di 7 anni ha cominciato a raccontare la storia di quell’amico che faceva il bidello di professione, giocava con lei durante la ricreazione, abitava in una cascina che aveva una grande area verde per lo svago, e dopo la scuola anche lei con la mamma e altri compagni si trovavano lì.

E c’era pure lui. La piccola ha raccontato i dettagli su cosa lui le diceva e cosa le faceva e ha superato la paura di non essere creduta.

Lui l’aveva agganciata parlando di gattini che lei adorava e poi le aveva chiesto se voleva vedere la foto di sua sorella che era sua coetanea e la bimba ci aveva creduto. Così aveva conquistato la sua fiducia e lei si era lasciata convincere ad entrare nella sua stanza pensando di conoscere altri bambini.

Invece lui aveva altre intenzioni, nella camera non c’era nessun gattino e nessuna sorella, così i suoi racconti sono diventati uno strazio da ascoltare per la sua mamma. Madre e figlia, difese dall’avvocato Solange Marchignoli, si stanno facendo aiutare da uno psicologo, ma intanto il bidello pedofilo è stato condannato a cinque anni e quattro mesi, la pm Rosaria Stagnaro nel aveva chiesti 5.

La procura ha chiuso le indagini per violenza sessuale aggravata, contestando al ragazzo un solo episodio, quello accaduto con la bimba e acclarato nel corso delle indagini andate avanti per oltre sei mesi. La pm Rosaria Stagnaro ha compiuto tutti gli accertamenti per verificare se il ragazzo, collaboratore scolastico in una scuola gestita da religiose, abbia commesso altri abusi ai danni di altri allievi. Ma gli inquirenti non hanno trovato riscontri in tal senso e quindi non hanno ritenuto di chiedere alcuna misura cautelare per lui, che è rimasto infatti a piede libero. Non ci sono state nemmeno altre segnalazioni.

Intanto la scuole e le famiglie si sono accertati che il ragazzo, figlio di un insegnante della stessa scuola, sia stato effettivamente allontanato.

Ora lo attende il carcere e anche un percorso di cura, seguito da uno psicologo.