Vignate, sequestrati ottanta chili di droga: spacciatore finisce in manette

Una casa, una cantina e un box come base di deposito e stoccaggio delle sostanze stupefacenti

Il maxi sequestro di droga

Il maxi sequestro di droga

Vignate (Milano), 12 giugno 2022 - Pensava di essersi piazzato in una zona strategica, lontana da occhi indiscreti, e ha aperto una vera fabbrica della droga. Ma il 47enne italiano al quale gli agenti del commissariato di Lambrate hanno messo le manette non ha fatto i conti con il fiuto di Kia, il cane poliziotto che ha stanato il laboratorio clandestino in una anonima palazzina residenziale di Vignate. Nella casa, in cantina e dentro al garage sono spuntati ottanta chili di stupefacenti, imbustati e sigillati, sufficienti a rifornire una copiosa piazza di spaccio, sulle cui tracce si sono messi gli uomini della Squadra investigativa del quartiere milanese.

Un’attività di indagine partita dagli scambi avvenuti nel capoluogo, che ha consentito di capire dove il pusher, messo sotto osservazione, avesse impiantato la base logistica nella quale conservava la merce e da dove attingeva le dosi pronte e confezionate per le consegne ai clienti. Il blitz, con il supporto dei cinofili, è scattato nel pomeriggio di venerdì. L’uomo è stato rintracciato e poi gli agenti hanno fatto irruzione nella casa a caccia delle prove che non sono mancate. Nessuno se n’era mai accorto. Ma dentro l’appartamento c’erano venti chili di hascisc che il cane non ha fatto fatica a individuare. Ma non era che un quarto dell’intera fornitura. Kia ha infatti trovato anche 13 chili e 700 grammi di marijuana, insieme ad altri 46 chili di "fumo" all’interno della cantina e del box collegati all’alloggio.

C’era anche un grammo di cocaina. All’interno del magazzino di stoccaggio e confezionamento gestito dallo spacciatore della porta accanto, l’intera dotazione per imballare le sostanze: macchina del sottovuoto e sacchetti di plastica, insieme a un taglierino. Quello che non è stato trovato, almeno finora, è il provento di un’attività tanto fiorente. L’uomo aveva in tasca trecento euro, sequestrati perché probabile incasso della vendita di droga. Gli agenti di Lambrate non sono nuovi a operazioni con sequestri così corposi.

Due anni fa finirono in manette in quattro, fra cui un narcos di origini albanesi, per la scoperta da parte degli investigatori del commissariato di una partita di 40 chili di marijuana. Vignate, invece, si conferma zona d’elezione per i trafficanti internazionali di stupefacenti. A dicembre del 2020 furono i carabinieri di Melzo a sorprendere tre persone su un terreno agricolo mentre cercavano di nascondere una cassa, formalmente piena di mangime per animali, in arrivo da Malaga. Dentro c’erano 256 chili di hascisc.. A gestire l’attività, marito e moglie finiti ai domiciliari.

 

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