
Il sindaco Beppe Sala e il comadante della Polizia locale Marco Ciacci
Milano, 17 ottobre 2020 - Un servizio tv su un presunto accordo tra agenti dell’Antidroga e un informatore. La decisione del Comune di spostare immediatamente i quattro ghisa coinvolti. E l’apertura di un fascicolo in Procura per capire come siano andate le cose. È bufera su uno dei reparti più apprezzati di piazza Beccaria, che in questi anni ha concluso blitz di particolare rilievo come il sequestro di 710 grammi di shaboo nel 2016. Ora quel nucleo è stato dimezzato, visto che la metà degli agenti che ne facevano parte è stata trasferita dall’amministrazione, "alla luce di quanto accaduto alcuni giorni fa e riportato dal servizio de Le Iene “Milano, accordi economici degli agenti con i complici sulla droga?“".
Cos’è accaduto? Nel servizio si dà conto dei contatti tra "un ex pusher" e alcuni ghisa dell’Antidroga: il primo è un informatore dei secondi, ma a un certo punto si rivolge al programma perché si sente ricattato. Di più: sostiene che i vigili avrebbero messo in piedi un sistema simile a quello dei carabinieri della caserma Levante di Piacenza, accusati di tenersi parte della droga dei sequestri per rivenderla tramite altri spacciatori. L’uomo contatta i vigili, prospettandogli l’arresto di un grossista (un altro “attore“) e il sequestro di 50 chili di hashish e 250mila euro; nel corso dell’incontro preliminare, si fa anche riferimento ai soldi che l’informatore dovrebbe intascare per la soffiata. Tutto va come previsto: i vigili arrestano il trafficante. Poi arrivano le telecamere. Questi sono gli elementi oggetto degli accertamenti dei pm. "Vogliamo chiarezza – dice il segretario Sulpl Daniele Vincini –. Siamo al fianco dei colleghi per far luce su una vicenda che sta gettando discredito sul Corpo". Gli fa eco Orfeo Mastantuono, Csa: "Attendiamo l’esito delle indagini – la premessa –. Al momento, non emergono reati nel servizio, che è accusatorio nei confronti dei vigili".
Secondo le informazioni acquisite dal Giorno , ci sarebbe un precedente che lega l’informatore ai ghisa. Risale al luglio 2019, quando i vigili avrebbero effettuato una perquisizione a casa sua, trovando un piccolo quantitativo di droga. In quell’occasione, la moglie avrebbe accennato a un agente delle percosse subite dall’uomo davanti alle figlie minori. Qualche giorno dopo, la donna avrebbe chiamato nuovamente gli agenti, dicendo di essere fuggita insieme alle bimbe. Da lì la segnalazione ai colleghi del Nucleo tutela donne e minori e il collocamento in comunità, dove le tre si troverebbero tuttora.