Ore 10.35 del 4 settembre, siamo in via Besozzi a Cernusco sul Naviglio. Nel parcheggio interno della scuola di pugilato Testudo, frequentata quasi esclusivamente da ultrà della Curva Nord nerazzurra, c'è una Smart bianca con targa svizzera: è la macchina di Antonio Bellocco, 36 anni, rampollo di una delle famiglie di 'ndrangheta più potenti della Piana di Gioia Tauro che da circa un anno ha messo piede al secondo anello verde conquistando sempre più potere. La telecamera punta dritta sulla Smart e immortala gli ultimi secondi di vita del trentaseienne, che di lì a poco verrà ucciso con almeno 7-8 coltellate tra gola e petto dal capo del tifo organizzato di fede interista Andrea Beretta.
Insieme nella Smart
Il filmato che pubblichiamo mostra l'auto già in moto: Bellocco è arrivato poco prima da solo, è entrato in palestra e ha salutato Beretta e gli altri presenti. Poi i due escono insieme e salgono sulla Smart: l'occhio elettronico riprende il quarantanovenne pluridaspato che sale in auto dal lato passeggero e richiude la portiera dietro di sé.
I frame finiti nell'inchiesta dei carabinieri del Nucleo investigativo di Milano, coordinata dal pubblico ministero Paolo Storari, certificano la presenza di altri due uomini, che salutano Bellocco e Beretta e rientrano in palestra. La macchina va in retromarcia per uscire dal cancello, ma dopo aver percorso pochi metri si nota la portiera sinistra che si apre: probabilmente già iniziata la colluttazione tra i due.
La macchina riparte in avanti quasi per inerzia e va a fermarsi contro un'altra auto parcheggiata: in quel momento, ipotizzano gli investigatori, Beretta ha già accoltellato Bellocco, che nella sua versione è riuscito a impossessarsi della pistola con matricola abrasa calibro 9x21 estratta dalla fondina ascellare e gli ha sparato ferendolo all'anca sinistra.
Il secondo raid di Beretta
Il trambusto e i due “botti” che un testimone dirà di aver sentito – forse il primo è stato il rumore provocato dallo scontro con la macchina e il secondo un colpo di pistola, visto che di bossolo ne è stato repertato uno solo – richiamano l'attenzione dei due uomini che erano rientrati in palestra: si vede che escono dal centro sportivo, aprono la portiera destra e capiscono quello che sta succedendo.
Nel frattempo, Beretta sbuca dalla portiera lato guida, passando sopra Bellocco, e finisce sull'asfalto: in quel momento, è già stato ferito. Quello che succede dopo è stato ricostruito dagli investigatori sempre grazie a quel video: Beretta rientra nella Smart dal lato passeggero e con ogni probabilità infierisce su Bellocco, il cui corpo verrà ritrovato a metà tra l'abitacolo e la strada.