ANNAMARIA LAZZARI
Cronaca

Via Ojetti, Vidas regala una 'casa' dedicata ai piccoli

Ospiterà bimbi con malattie inguaribili

Giada Lonati presidente dell'associazione Vidas (Newpress)

Milano, 26 maggio 2017 – Hanno deciso di chiamarlo non hospice ma «casa» perché intende assomigliare più ad un’abitazione piena di amore che ad un asettico ospedale. La Casa Sollievo Bimbi dell’associazione Vidas sarà un luogo speciale, come i suoi ospiti: minori che soffrono di patologie inguaribili, in fase avanzata. Il cantiere in via Ojetti, zona Bonola, a fianco dell’hospice per adulti, è iniziato ad ottobre del 2016 e durerà per un altro anno e mezzo. Ieri il presidente della fondazione Vidas, Mario Usellini, ha fatto il punto sullo stato dei lavori: «Abbiamo realizzato il 25% dell’opera e raccolto il 40% dei fondi necessari».

In totale si parla di costi attorno a 15 milioni di euro. Oltre ad ospitare gli uffici amministrativi e un centro di ricerche, nella struttura di sei piani ci saranno un day hospital e sei mini appartamenti, con spazi riservati al gioco. Camere che serviranno per l’accoglienza di quei bambini che, per ragioni sociali e abitative, non potranno trascorrere a casa la fase ultima della loro vita. I ricoveri dei minori inguaribili potranno avere anche un’altra funzione, quella di offrire un sollievo – da qui il nome della struttura – alle famiglie che da anni si occupano di assistere i figli sofferenti.

La direttrice sociosanitaria Giada Lonati ha sottolineato l’unicità di questa struttura che è concepita in modo particolare: «I bambini non sono piccoli adulti. Sono diverse le patologie da cui sono affetti che rendono necessarie le cure palliative. La percentuale di affetti da malattie oncologiche si aggira, per loro, attorno al 30%. Molti soffrono di malattie congenite». Casa Sollievo Bimbi risponde ad una necessità. Si calcola che in Lombardia siano 1200 i bambini bisognosi di cure palliative pediatriche (in totale in Italia sono 11mila) ma al momento non esiste un luogo dedicato a loro, sull’intero territorio regionale. Giorgio Troisi, segretario generale dell’associazione Vidas, ha ripercorso i 35 anni dell’associazione che opera a favore dei malati terminali, fondata da Giovanna Cavazzoni, scomparsa un anno fa: «La nostra è una limpida esperienza no profit». E citando le parole della fondatrice ha sottolineato «l’incredibile alchimia fra volontari e operatori. Il mondo di Vidas è quello di volontari preparati come professionisti e di professionisti generosi come i volontari». Per la vicesindaco Anna Scavuzzo «la preparazione alla morte deve essere un’esperienza possibile per tutti. È fondamentale capire di non essere soli». Francesco Villa, in arte Franz, è uno dei volti della campagna pubblicitaria: «In Vidas ho trovato degli amici che mi hanno aiutato a portare un «fagotto» di sofferenza tempo fa. Per me è stato un regalo incredibile»