Viaggio nella sala scommesse. Puntate da due a cinquemila euro: "Match truccati? Ecco i segnali"

La febbre dal gioco a NoLo: si tenta la fortuna anche con le corse dei cani e la B egiziana. Il titolare: sospetti quando tutti convergono sulle stesse partite, più a rischio le serie minori.

di Giulio Mola

MILANO

Sabato mattina, ore 10.15. La piccola sala scommesse in zona “NoLo“ ha tirato su le serrande già da un’ora. All’esterno, caratteri cubitali, c’è il nome del sito internazionale fra i più noti. Il titolare è mister W, un signore cinese sulla quarantina, il suo è uno dei 1.200 ritrovi in Lombardia autorizzati che gestiscono puntate su sport vari. Soltanto a Milano ce ne sono 440, la metropoli è fra le poche città dove le agenzie che rappresentano società di bookmakers (italiane e straniere) legali aumentano. Vero, nei giorni scorsi ci sono state le partite delle nazionali su cui poter puntare, ma di fatto è il primo vero weekend dopo il ciclone calcioscommesse.

Tornano serie A e serie B, ma in quella sala si può puntare su una quarantina di discipline: persino sulle partite di squash e sulle gare di freccette, anche se di buon mattino gli avventori (giovani, molti stranieri) azzardano piccole scommesse sulle corse dei cani. “Virtuali“ o reali, da seguire sui monitor. Altri, invece, s’incollano alle postazioni dove sono collegati i terminali e giocano sui campionati esteri. Dalla serie B egiziana e tunisina, alla terza serie turca e ungherese. "Questa cosa stupisce anche me - dice il titolare con aria quasi divertita -. Però voi in Italia sapete tutto di calcio, puntate tanti soldi...". In realtà a vedere i frequentatori del mattino non sembrerebbe. Puntate di due euro, cinque, dieci. Con elenchi infiniti di partite, anche di campionati minori. Poi arriva un signore sulla sessantina, vestito elegantemente. "Trecento euro" (in contanti) su un singolo match della Premier League. Non una parola in più, e va via. "Ma ci sono tanti clienti clienti che mi chiamano e mi dettano le scommesse, loro hanno tanti soldi - ride mister W -. E altri scommettono direttamente online, mi telefonano quando ci sono problemi di connessione. Tanti sono miei connazionali oppure persone dell’Est. Chiamano anche pochi minuti prima dell’evento e puntano tanto...". Si, ma quanto? Risata, poi l’ammissione: "Fra i 500 e i cinquemila euro. Fanno subito il bonifico, altri me li portano dopo. Li conosco, so che pagano. Anche perché nella maggior parte dei casi vincevano, il doppio o il triplo. Loro puntano una o due partite al massimo, facili, la somma dei gol o l’under e over. Che dite, hanno fortuna?". E qui i primi sospetti: "Sappiamo tutti che è più facile indovinare i risultati delle serie minori di calcio o del basket, lì i giocatori sono più corruttibili. La mia società se ne accorge con le scommesse online: pochi giorni prima dell’evento si puntano somme importanti su partite di serie B o C di campionati anche esteri, persino sui tornei giovanili. In situazioni anomale, se uno vince ripetutamente somme superiori ai 10mila euro si blocca il giocatore sospetto. Lui capisce e fa registrare qualcun altro sul sito e ci riprova... dobbiamo stare attenti, soprattutto se qualcuno all’improvviso gioca migliaia di euro in pochi secondi su una partita di serie C in corso".

Ma a quel punto, gli scommettitori che sono a conoscenza di partite truccate dirottano giocate corpose su siti asiatici sconosciuti. Quelli che hanno sede in veri e propri paradisi delle frodi. "Io però lo dico sempre ai miei clienti di non fidarsi, perché sappiamo tutti che esiste un sistema criminale internazionale in questo settore e ci sono molti siti e profili fake dove è facile perdere anche quando ti garantiscono vincite sicure". Un ingannevole business dei pronostici. "Quando ti fai coinvolgere così – spiega mister W – rischi di non capire più nulla. C’erano persone abituate a giocare 5 euro e magari a perderle, ma poi ci riprovano. Come la chiamate voi, ludopatia? Ecco, quella...."