
I lavori per ricostruire la scuola elementare di via Magreglio, a pochi passi da via Gallarate, sono di nuovo al palo. Ats ha chiesto nuovi controlli dopo che, in uno degli ultimi campionamenti del terreno, un valore sulla presenza di idrocarburi è risultato lievemente sopra il limite. "E’ un punto di domanda eterno. Noi genitori abbiamo partecipato all’incontro con il Comune, lunedì sera, convinti di ricevere un annuncio positivo sull’avvio dei lavori. E invece niente. Vogliamo naturalmente essere certi che l’area sia sicura ma, nello stesso tempo, chiediamo che le analisi aggiuntive non si prolunghino per troppo tempo, tenendo conto che il quartiere è senza scuola da 6 anni", sottolinea Federico Lazzaro, rappresentante del comitato genitori.
L’assessorato all’Edilizia scolastica conferma che Ats ha chiesto ulteriori verifiche del terreno. "L’analisi del rischio che abbiamo svolto attraverso un software specifico - evidenziano gli uffici - era positiva. A maggio sono state chieste ulteriori verifiche che hanno comportato nuovi campionamenti del suolo, realizzati a giugno e luglio. Di questi, solo uno era leggermente sopra il limite. Ats quindi ritiene opportune nuove verifiche".
Da gennaio del 2016, i bambini sono ospitati nella scuola media di via Sapri, dello stesso istituto comprensivo Alda Merini. "Nel frattempo, le iscrizioni sono calate: quest’anno abbiamo una prima sola". In totale, gli alunni sono circa 180.
Nel quartiere, i commercianti avevano già evidenziato che "senza la scuola la zona non è più viva come prima". Interviene anche il preside, Angelo Lucio Rossi: "In questi giorni la nostra comunità scolastica attendeva il via libera dagli enti preposti alla bonifica del terreno. Inutile nascondere la delusione dopo tanti anni di attesa. E’ una ferita per il quartiere e per i nostri bambini. Confidiamo nel Comune e anche in Arpa, Ats e MM per la risoluzione del problema non più procrastinabile".
La vecchia scuola è stata abbattuta tre anni fa: era un vecchio prefabbricato di tipo leggero inaugurato nel 1966 e destinato in teoria a durare non più di 30 anni. I lavori erano partiti nella primavera del 2018 ma il cantiere si era bloccato perché era stato necessario presentare un progetto di variante alla bonifica. Il progetto prevede due corpi di fabbrica tra loro collegati a formare una "L", uno per le attività scolastiche e l’altro adibito a palestra con campo di basket e pallavolo, accessibile anche dall’esterno. La porzione didattica, su tre piani fuori terra più uno interrato, avrà 15 aule e 6 laboratori, per una capienza massima di 450 alunni.
Marianna Vazzana