SIMONA BALLATORE
Cronaca

Con gli studenti ai fornelli: "Noi, chef stellati a scuola diamo la carica ai ragazzi"

La lezione di Gaetano Trovato al Vespucci: bussola per chiarire le idee. E l’istituto alberghiero dedica un concorso all’indimenticabile prof Gallo.

La lezione di Gaetano Trovato al Vespucci: bussola per chiarire le idee. E l’istituto alberghiero dedica un concorso all’indimenticabile prof Gallo.

La lezione di Gaetano Trovato al Vespucci: bussola per chiarire le idee. E l’istituto alberghiero dedica un concorso all’indimenticabile prof Gallo.

"Dobbiamo ripartire dagli istituti alberghieri e dai ragazzi, che a 15-16 anni magari non hanno ancora le idee ben chiare. Queste pillole di professionalità all’interno delle scuole sicuramente danno una carica, trasmettono entusiasmo e possono anche fare capire loro da che parte andare". Ne è convinto Gaetano Trovato, chef due stelle Michelin dello storico ristorante Arnolfo in Toscana, tra i protagonisti quest’anno delle masterclass promosse all’Istituto Vespucci di Milano, il primo alberghiero aperto in città nel 1962.

"Gli studenti incontrano professionisti, ex studenti del Vespucci che hanno carriere avviate e chef stellati – spiega il preside Luigi Costanzo –. Un valore aggiunto per i ragazzi, che lavorano in gruppo, al loro fianco, come in una vera brigata di cucina. Per noi è un’occasione anche per ribadire che gli alberghieri non sono percorsi di serie B, anzi. Sono di serie A, come gli istituti professionali, che vanno riscoperti".

L’anno scorso chef Trovato era stato insignito - sempre dalla Michelin - anche del Premio Chef Mentore. "Da sempre, da 40 anni a questa parte, ho avuto giovani al mio fianco. Anche i “ragazzi“ che hanno cucinato qui con me al Vespucci sono diventati chef e imprenditori di un loro ristorante. Invito gli chef d’Italia a tenere qualche lezione negli alberghieri delle loro città per dare un input e un incentivo ai giovani. Perché senza i giovani non si va da nessuna parte. E bisogna crederci".

All’inizio i maturandi del Vespucci erano un pochino timidi dietro i fornelli, mentre ascoltavano le lezioni anche di Francesco Sangiacomo, Giovanni Ciresa e di Lazzaro e Massimo Cimadoro. "Non vi mando via finché non mi fate domande" li ha pungolati chef Trovato. Cosa vogliono sapere i ragazzi? "Gli orari, la sostenibilità del lavoro. Un tema che porto avanti da tantissimi anni. C’è voglia di dare spazio anche al tempo libero. Bisogna cambiare un pochino rotta, si possono fare turni diversi". Un consiglio ai maturandi? "Perseverare. Questo istituto è davvero di serie A", sottolinea Gaetano Trovato.

Per tutto l’anno si sono inseguite iniziative, che proseguiranno fino alla maturità: domani ci sarà il pranzo solidale per la comunità di Sant’Egidio, con i piatti firmati dagli ex studenti del Vespucci Giovanni Traversone (Trattoria del Nuovo Macello, guida Michelin) e Andrea Alfieri, del Ristorante da Noi nell’hotel Magna Pars di via Forcella, perché "la solidarietà è il sapore più vero da condividere insieme", ribadiscono dalla scuola. Lunedì live cooking e degustazioni di Olio Evo con Alessia Zucchi, in collaborazione con la Rete nazionale Istituti alberghieri. Gli studenti hanno cucinato anche con gli chef del ristorante stellato Contraste mentre guardano anche alle loro “stelle“, che non ci sono più ma continuano a ispirare e a brillare tra le aule, con gli insegnamenti che hanno lasciato.

Quest’anno è stato organizzato il primo “Concorso Cocktail“, un tributo al professore Franco Gallo, storico docente di sala bar. All’iniziativa ha partecipato anche la sua famiglia. "Un evento dedicato proprio a lui, che insegnava questa materia,e aperto a tutta la scuola – sottolinea la professoressa Nadia Vecchi insieme ai colleghi –. Sono stati selezionati 12 studenti del terzo, quarto e quinto anno ed è stata creata una commissione interna. È stato un modo per metterci un po’ in gioco: i ragazzi hanno inventato cocktail raccontando per ciascuno una storia originale. L’idea è promuovere ogni anno l’iniziativa". Inserendola nel palinsesto della scuola, coinvolgendo anche gli istituti vicini. Per Gallo il Vespucci era una seconda casa, studiavano qui anche i suoi figli. E la scuola non lo dimentica.