Via Gandino, lettere a inquilini morti da 39 anni e bollette sbagliate: "Ora basta"

Tra i residenti cresce l’esasperazione per la gestione di MM: "Maran venga a farsi un giro qui"

La protesta sulle pagine de Il Giorno

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Lettere di convocazione inviate ad inquilini deceduti da 39 anni, bollette nelle quali si chiede di pagare il consumo di metano sebbene gli appartamenti del condominio già da sette anni siano riscaldati con un impianto a pellet e, come non bastasse, si tratta proprio dello stesso impianto per il quale gli stessi condòmini attendono invano di essere rimborsati dopo che, sette anni fa, lo hanno realizzato a spese loro. Un inventario di errori e di mancanze da mettersi le mani nei capelli, tutto concentrato nello stesso caseggiato, quello di via Gandino, Municipio 5, un caseggiato popolare gestito da MM, ieri acronimo di Metropolitana Milanese, oggi di "Mamma Mia!", almeno in via Gandino.

Di questo caseggiato ci si è già occupati su queste pagine in relazione ad uno dei tre problemi appena esposti, quello relativo all’impianto a pellet o a biomassa e ai relativi rimborsi. Un problema che è presto apparso come la classica punta dell’iceberg. Sotto eccone altri, piccoli e grandi, che, messi tutti in fila, finiscono per gettare più di un’ombra sulla gestione di MM e sul reale governo di questo caseggiato da parte della società controllata dal Comune di Milano, a sua volta guidato da una Giunta che sulle case popolari e i quartieri periferici ha più volte speso parole e promesse. Parole che ora ai residenti non bastano più: "Chiediamo all’assessore comunale alla Casa, Pierfrancesco Maran, di fare un giro in via Gandino anziché limitarsi a rispondere via mail, in modo vago e impreciso, tramite gli uffici dell’assessorato" dichiara Massimo Cairo, rappresentante del Comitato di autogestione.

L’inventario, allora. Sette anni fa le 138 famiglie che risiedono nel condominio hanno deciso di realizzare a proprie spese un impianto di riscaldamento a biomassa: una scelta sostenibile sia dal punto di vista dell’impatto ambientale sia dal punto di vista economico. Il costo iniziale non è stato indifferente: circa 350.000 euro. Ma le spese per il riscaldamento si sono via via ridotte: attualmente gli inquilini pagano il 12% in meno rispetto agli anni in cui l’impianto di riscaldamento era a gasolio. E presto il risparmio crescerà perché dal 2023 gli inquilini non saranno più gravati delle rate con le quali hanno dilazionato il costo di realizzazione dell’impianto e delle nuove caldaie. A quel punto il risparmio in bolletta salirà al 35% rispetto agli anni del gasolio. Peccato, però, che tutto questo sia ancora soltanto uno scenario di là da venire perché i condòmini stanno ancora aspettando che MM restituisca loro la differenza tra le spese di riscaldamento stimate all’inizio della stagione termica e le spese effettive, quelle accertate alla fine della stagione alla luce di quello che è stato il consumo reale. Una mancanza che si protrae da ormai da sette anni. Dertto altrimenti: è dal 2015 che tale differenza non viene restituita agli inquilini. Ad oggi il credito maturato dalle famiglie nei confronti di MM è pari a 236.000 euro. La controllata del Comune avrebbe dovuto fornire risposte in merito entro il 30 aprile scorso: questo l’impegno che Tomaso Lamperti, responsabile della gestione tecnica della Divisione Casa di MM, aveva preso con gli inquilini, secondo quanto da loro stessi riferito, il 13 aprile durante un incontro tra le parti.

Contattata da Il Giorno MM spiegò che "tutti i crediti maturati negli anni scorsi, riferiti a oneri accessori e canoni, sono oggetto di restituzione nelle bollette dei contratti attivi a partire da novembre 2021. Questo al netto di posizioni debitorie, per le quali invece i crediti vengono utilizzati per compensare i debiti". In sintesi: stando alla nota della controllata del Comune, la restituzione agli inquilini dei soldi che erano loro dovuti già dal 2015 è iniziata solo a novembre del 2021, a patto che l’inquilino in questione non abbia però contratto a sua volta debiti con la stessa MM perché, in questo caso, quei crediti vengono trattenuti a compensazione dei debiti. Una versione che – ribattono gli inquilini – non trova riscontro nei fatti, nessuno di loro si è reso conto della restituzione di tali crediti. Ieri Il Giorno si è rivolto a Maran: "Ho chiesto ad MM di fare il possibile per accelerare la restituzione di questi soldi agli inquilini – fa sapere l’assessore –, di verificare se ci sia la possibilità di ridurre il dilazionamento degli importi in modo da restituirli in tempi più brevi". A distanza di 55 minuti da queste dichiarazioni, la segreteria dell’assessore ha inviato al Comitato di autogestione una mail nella quale conferma l’avvio della restituzione da novembre 2021 e spiega che sono 20 gli inquilini con i quali non si sono ancora saldati tutti i conti.

In attesa dei rimborsi e in attesa che sia verificata la praticabilità della richiesta di Maran, MM nella bolletta di marzo e aprile 2022 ha chiesto agli inquilini di pagare le spese per il consumo del metano, senza mancare di specificare in una postilla che tali spese risultavano aumentate a causa del rincaro dei costi di approvigionamento dell’energia, sebbene in via Gandino il riscaldemento – da ormai 7 anni – funzioni a pellet. Oltre al danno, ieri si è materializzata la beffa: il rimborso dovuto da MM per quella bolletta sbagliata è stato accreditato solo ad alcuni inquilini e solo in parte. E la comunicazione inviata proprio ieri dalla segreteria di Maran al Comitato di autogestione da un lato ammette l’errore, dall’altro rimanda genericamente la risoluzione del problema alle "prossime bollettazioni". "Per quanto riguarda le spese relative al metano – vi si legge –, c’è stato effettivamente un disguido relativo alla bollettazione dell’ultimo bimestre; il gestore (MM ndr ) è intervenuto per correggere la situazione e, a decorrere dal mese di maggio 2022 è stato ripristinato il preventivo riscaldamento come applicato nel primo bimestre 2022; l’importo erroneamente richiesto nei mesi di marzo ed aprile sarà restituito nelle prossime bollettazioni". "Come al solito – sbotta Cairo – comunicazioni vaghe e confuse". Infine il caso delle lettere ai defunti. Sì, è successo che MM abbia convocato all’assemblea tenutasi il 21 maggio scorso 47 inquilini già deceduti. Alcuni deceduti da 39 anni. Non uno, non due ma ben 47 lettere intestate a defunti: "Mamma Mia!".

 

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